DOPO L’ALLUVIONE
Macugnaga conta i danni, lavori sulla strada per l’Alpe Veglia
Situazione ancora critica in Valle Anzasca. In corso il ripristino del collegamento da San Domenico. Il Piemonte chiede lo stato di emergenza

Si lavora senza sosta nella Perla del Rosa, dove proseguono gli interventi di sgombero dei detriti dopo l’esondazione del torrente Tambach nel fine settimana del 29 e 30 giugno.
LAVORI IN CORSO SULLA STRADA PER L’ALPE VEGLIA
La situazione rimane critica in Valle Anzasca. Intanto sono iniziati i lavori di ripristino della strada che sale all’alpe Veglia, da San Domenico. Qui, sabato è caduta una grossa frana e sono state evacuate 123 persone che si trovavano nei rifugi in quota. L’auspicio è quello di riuscire a creare un passaggio per consentire di ripristinare il collegamento con il Veglia nel giro di un paio di giorni. Ci vorranno ancora alcuni giorni di lavoro per sgomberare tutto il materiale finito all’interno di uno dei paramassi presenti lungo la strada del Sempione, in territorio svizzero. Si spera di poter riaprire il collegamento viario internazionale Domodossola-Briga nella giornata di venerdì.
CIRCA 25 MILIONI DI DANNI
In Ossola è già iniziata la conta dei danni del maltempo, che – soprattutto a Macugnaga – sono ingenti e ammontano a diversi milioni di euro. Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha firmato la richiesta dello stato di emergenza destinato al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro della Protezione civile Nello Musumeci e capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, a causa delle violente precipitazioni che hanno colpito il Piemonte lo scorso fine settimana nelle province del Verbano Cusio Ossola, Torino e Vercelli. In particolare è stato coinvolto, oltre al territorio ossolano delle valli Anzasca e Divedro, quello dell’Alta Val Sesia in provincia di Vercelli e dell’Alta Val Susa, Valli di Lanzo, Valli Orco e Soana e Canavese della Città Metropolitana di Torino. È stata anche completata una prima stima degli interventi necessari per le somme urgenze e per il ripristino immediato dei danni provocati dalla perturbazione che ammontano a circa 25 milioni di euro, sulla base dei sopralluoghi operati in queste ore dai tecnici della direzione opere pubbliche della Regione e dalle squadre della Protezione civile.
Nei prossimi giorni proseguiranno i sopralluoghi per definire gli interventi di ricostruzione e riduzione del rischio che dovranno essere messi in campo nelle prossime settimane. Al momento infatti è necessario attendere che il livello dei fiumi rientri per poter valutare l’erosione dei versanti e degli argini e avere un quadro completo della situazione.
CIRIO: «FENOMENO VIOLENTISSIMO, GRAZIE A CHI È SUL CAMPO»
«Voglio ringraziare quanti da giorni con il loro lavoro sono in campo a supporto delle località colpite dalle piogge e per consentire il ripristino della sicurezza di strade e fiumi. Siamo stati colpiti da un fenomeno violentissimo, che per fortuna non ha provocato vittime e che siamo riusciti a contenere grazie alla professionalità delle nostre squadre e anche grazie alle opere di messa in sicurezza del territorio realizzate in questi anni», afferma il presidente Cirio. «In poche ore sono caduti circa 200 millimetri di pioggia che, ancora di più in considerazione del territorio montano interessato, costituiscono una vera eccezionalità», dichiara l’assessore regionale alla Protezione Civile Marco Gabusi.
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