CORONAVIRUS
Ecco l’ambulanza che sterilizza l’aria
SoS Malnate si doterà di un mezzo che combatte le infezioni

«Sarà la prima ambulanza anti-infettivi della provincia. Perché quando abbiamo dovuto progettare l’acquisto di una nuova ambulanza abbiamo pensato che non potesse essere come le altre».
Massimo Desiante, presidente di Sos Malnate, ha annunciato in queste ore l’arrivo del nuovo mezzo della realtà sanitaria malnatese. Si tratta di un veicolo a “pressione negativa” progettato per avere un vano sanitario ad ambiente privo di saturazione batteriologica e contro la diffusione dei virus, a partire da quello che ha scatenato la pandemia. «Qualche mese fa – ha aggiunto Desiante - l’avremmo chiamato optional, ora diventa un presidio essenziale, perché gli eventi degli ultimi mesi hanno cambiato anche il nostro modo di lavorare ed è diventato ancor più importate proteggere i nostri soccorritori e permettergli di operare in massima sicurezza».
La nuova ambulanza, che sostituisce la Delta 804 andata in pensione e si sommerà agli altri dieci mezzi, fra cui altre quattro ambulanze del parco mezzi dell’Sos Malnate, è caratterizzata da un impianto di ricircolo forzato dell’aria, laddove il flusso viene sterilizzato e filtrato mediante irraggiamento UV e filtrazione specifica, tramite un ricambio d’aria ad alta frequenza.
Tale sistema sarà dedicato al trasporto di pazienti potenzialmente infetti da sintomatologie respiratorie e infezioni polmonari con alto rischio di contagio, prevenendo la diffusione dei contaminanti aerei fuori dalla cellula sanitaria e rendendo totalmente indipendente dalla contaminazione la cabina di guida.
Il veicolo costerà 94.500 euro: chi vuole partecipare all’acquisto può donare una cifra anche minima collegandosi al sito www.sosmalnate.it. Inoltre, nelle scorse ore il presidente Massimo Desiante ha espresso un attacco contro i cosiddetti negazionisti: «A differenza di ciò che dicono loro, devo ringraziare tutto il nostro personale che sta dando prova di coraggio e abnegazione verso la missione che l’associazione ha stampata a caratteri cubitali nel proprio statuto: soccorrere i bisognosi. I nostri soccorritori hanno modo di vedere quotidianamente che il Covid-19 purtroppo esiste, tanti di noi si sono ammalati, per esempio il sottoscritto e tanti altri hanno perso familiari. Continuare a negare oppure pensare che ci sia sotto qualcosa di strano, ritenere che le ambulanze escano in sirena senza motivo, significa offendere tutti i volontari, medici, infermieri, ostetriche, Oss e Asa che rischiano la propria vita e quella dei loro familiari».
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