L'OMICIDIO
Massacrata per avergli detto "no"
Domenico Cascino è il killer della mamma di Samarate: la importunava da mesi

Ha confessato sotto l'incalzare delle domande che Mirko Monti, sostituto procuratore del Tribunale di Busto Arsizio, gli ha snocciolato, dopo che i carabinieri di Busto Arsizio l'avevano fermato come principale sospettato dell'omicidio di Marianna Ricciardi, 35 anni, sposata e madre d'una bambina.
Il killer si chiama Domenico Cascino, ha 42 anni, era residente a Rescaldina. Sì, "era". Perché dalle prime ore di martedì 15 novembre, Cascino si trova in una cella del carcere di Busto Arsizio.
Deve rispondere dell'accusa di omicidio aggravato, per la quale s'è già detto colpevole dopo che gli inquirenti l'avenano messo alle strette.
Lui Marianna l'aveva conosciuta all'Istituto Aloisianum di Gallarate.
Agli inquirenti Cascino ha farfugliato d'una relazione con la donna. Invece la mamma di 35 anni trovata dal marito camionista nella loro villetta di via dei Faggi, a Samarate, in un lago di sangue, il tardo pomeriggio di lunedì 14 novembre, il no secco, definitivo a quella presunta relazione l'ha pagata con la vita.
L'assassino ha perso la testa alla fine della discussione e ha colpito la responsabile di Iris Televita che lavorava all'Aloisianum, con un'efferatezza bestiale: numerosi colpi scagliati alla testa della poverina con una scacchiera di marmo e poi calci e infine colpi assestati con una sedia. Poi se n'è andato. Finché, a tarda sera, i carabinieri non l'hanno rintracciato proprio all'Aloisianum, mettendolo davanti alla più agghiacciante delle verità: essere l'assassino della madre d'una bimba di sette anni.
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