PALAZZO ESTENSE
Matteo Bianchi mediatore nella paralisi del Consiglio
Varese, altra seduta saltata per mancanza del numero legale. «Questo stallo amministrativo non fa bene alla città»
Parole nette, ponderate, quelle del leghista Matteo Bianchi, già avversario diretto, alle ultime amministrative, di Davide Galimberti nella corsa alla poltrona di sindaco, primo cittadino a Morazzone, già deputato e componente della Conferenza sul Futuro dell’Europa in rappresentanza del Parlamento italiano. Da consigliere comunale di minoranza nel capoluogo, Bianchi interviene sulla difficile situazione di Varese: «Una situazione di stallo amministrativo che non fa bene alla città», dichiara in un Salone Estense ieri sera, venerdì 12 dicembre, deserto, dove da pochi minuti si è svolta la prima “chiama” (appello) del presidente del Consiglio Alberto Coen Porisini, con la dichiarazione della mancanza del numero legale (come la sera precedente) e dunque l’impossibilità della seduta di Consiglio comunale.
«Però bisogna mettere in chiaro le cose - riprende il consigliere Bianchi -: l’opposizione ha il diritto e anche il dovere di esprimere le sue opinioni con gli emendamenti e anche con un ostruzionismo democratico. La maggioranza ha il dovere di garantire i numeri per governare e portare avanti le linee programmatiche».
In aula, oltre a Bianchi, siedono i consiglieri della Lega, il vicecapogruppo Stefano Angei e Roberto Parravicini . «So bene cosa vuol dire fare il sindaco, perché l’ho fatto per dieci anni - spiega Matteo Bianchi -, e so cosa vuol dire avere uno strumento di bilancio che possa essere a servizio degli uffici». Ma Matteo Bianchi non si limita ad una riflessione sull’impasse attuale che si vive a Varese, con un Consiglio in cui maggioranza e minoranza (esclusa la Lega) disertano le sedute di bilancio. Ecco la proposta: «L’esperienza che ho maturato in varie istituzioni - dichiara -, se ritenuta utile, la metto a disposizione della città, della Lega, della coalizione di centrodestra e di tutto il Consiglio comunale».
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