TURBATIVA D’ASTA
Mensa dei poveri, c’è anche Cassani
Niente archiviazione per il sindaco. Spunta il nome dell’ex amministratore di Sieco, Antonio Frascella

Il toto sindaco è finito. Ieri, venerdì 29 maggio, sono arrivati i primi avvisi di chiusura dell’inchiesta Mensa dei Poveri e Andrea Cassani è nell’elenco dei nomi per i quali tra venti giorni la procura di Milano chiederà il rinvio a giudizio. Niente archiviazione, dunque: in un anno di approfondimenti investigativi i pubblici ministeri Luigi Furno, Adriano Scudieri e Silvia Bonardi hanno maturato la convinzione che anche il primo cittadino aveva la sua parte nell’ingranaggio illecito mosso dal leader di Forza Italia Gioacchino Caianiello. L’accusa è di turbativa d’asta. Oltre a lui e a Caianiello, l’atto è indirizzato a Lara Comi, ex eurodeputata che risponde di truffa aggravata e false fatturazioni, al suo addetto stampa, all’imprenditore Paolo Orrigoni, l’ex direttore di Afol metropolitana Giuseppe Zingale. E poi agli undici indagati che dopo decenni di fedeltà a Caianiello decisero di abiurare. A novembre il gip Maria Vicidomini aveva respinto in blocco le proposte di patteggiamento, non ritenendo così decisiva la collaborazione offerta agli inquirenti. Nel gruppo ci sono l’ex assessore all’Urbanistica Alessandro Petrone, l’ex segretario cittadino di Forza Italia Alberto Bilardo, il costruttore Pier Tonetti, l’architetto Pier Michele Miano, l’ex presidente di Accam Laura Bordonaro. Spuntano alcuni nomi nuovi, come quello dell’ex amministratore unico di Sieco Antonio Frascella, a cui la procura imputa la corruzione, e nuovi reati, scaturiti dalle ulteriori indagini condotte dal pm Furno e dalla guardia di finanza. Notifica anche per il deputato piemontese Diego Sozzani, per Giuseppe Filoni, l’imprenditore Mauro Tolbar, per la dipendente comunale Marta Cundari, per Marcello Pedroni.
La prossima mossa tocca agli avvocati, che dovranno decidere innanzitutto se chiedere l’interrogatorio entro i venti giorni previsti dal codice di procedura penale prima del rinvio a giudizio.
Di certo il prossimo 12 novembre, davanti al gup Natalia Imarisio sarà cresciuto il numero degli imputati, l’intenzione è infatti quella di riunire le diverse tranche in una sola udienza preliminare. Cosa accadrà a livello politico? Qualcuno si aspetterà le dimissioni di Andrea Cassani, visto che lo sbocco del fascicolo aperto a suo carico non è stata un’archiviazione. La Lega gli confermerà la fiducia? L’opposizione resterà inerte? Già oggi si delineeranno i primi scenari. Di certo c’è che la domanda che si ponevano i gallaratesi, «ma il sindaco, risulterà coinvolto oppure no?», ha avuto la risposta.
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