VERSO LE ELEZIONI
«Mi autoescludo dalla corsa a sindaco di Varese»
Samuele Corsalini smentisce le voci su una sua possibile candidatura

«Mi autoescludo». Samuele Corsalini spegne così le voci su una sua possibile candidatura a sindaco di Varese. «Il mio nome è stato fatto, ma senza alcuna mia volontà. Sto lavorando su un progetto culturale e vorrei che fosse chiaro: non ha nulla a che fare con strategie elettorali».
Corsalini, classe ‘94, scrittore ed editore, è impegnato nella promozione del territorio attraverso libri, eventi e percorsi divulgativi. È autore di “Quel che non sai di Varese” e promotore del gruppo Proloco Young. «L’obiettivo è far riscoprire il valore della nostra città, soprattutto ai più giovani. Non serve una candidatura per incidere».
In passato ha militato nella Lega: «Mi sono impegnato attivamente, ma l’anno scorso ho scelto di uscire dalle logiche di partito. Non fanno più per me». Ora si concentra sulla valorizzazione del patrimonio locale: «Il mio impegno vuole essere civico, non polarizzato. La cultura deve unire, non dividere».
Non nasconde le sue simpatie: «Le mie idee si collocano nel centrodestra, ma oggi non vedo candidati capaci di rappresentarle pienamente. È ancora presto per fare scelte». Tuttavia un nome lo spende: «Se dovessi indicare qualcuno, direi Giuseppe Montalbetti. Abbiamo condiviso esperienze, idee e un recente progetto imprenditoriale. Tirerei la sua volata senza esitazione».
Corsalini si sfila, ma non si defila. La città resta al centro. «Voglio che i varesini siano più consapevoli del valore di ciò che li circonda. Il mio sforzo è rivolto lì». Ribadisce che «non ci penso nemmeno» a scendere in campo, ma contribuisce al dibattito indicando una direzione, senza cercare protagonismi. Negli ultimi mesi ha animato conferenze, tour storici, incontri con studenti e cittadini, mantenendo sempre un profilo civico e indipendente.
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