MODA
Missoni in vendita: voci e trattative
Investitori esteri interessati alla maison
Per tutti è un brand mondiale che si lascia ammirare sulle passerelle blasonate dall’Europa a New York, ma il nome Missoni, nel nostro nostro territorio, è qualcosa di diverso e di più: siamo davanti a una bandiera del Made in Varese e non solo del Made in Italy. Un simbolo dell’ingegno, della creatività unita alla solidità industriale, con profonde radici e la capacità ancora attuale di creare forza lavoro alle nostre latitudini, con generazioni che si passano il testimone.
Mercato in evoluzione
Per questo stanno creando comprensibilmente scompiglio le voci su un’imminente vendita della griffe di Sumirago: una notizia che in realtà era nell’aria da tempo ma che non ha mai avuto conferme ufficiali. E anche stavolta è impossibile averne, visto che il quartier generale di Sumirago è trincerato dietro il “no comment”. Una posizione immaginabile, quando ogni parola potrebbe suonare di troppo, generare paure o incomprensioni. Bocche cucite, quando si parla di un “tessuto” così delicato come le strisce di colore che siamo abituati ad ammirare su maglioni, vestiti e anche accessori per la casa. È stato però il quotidiano Repubblica a riportare a galla il tema, sottolineando che si stanno rafforzando le indiscrezioni su una trattativa in corso, per giunta molto avanzata. Il gruppo Missoni sta per essere ceduto e, sempre secondo rumors, sembra siano diversi gli investitori esteri che si sono fatti avanti per rilevare la quota di controllo. L’azienda fondata da Ottavio Missoni ha già intrapreso un processo di risanamento da quando il Fondo Strategico Italiano (Fsi) ha rilevato il 41,2% del marchio a fianco della famiglia d’origine, ridando vigore alla società con un aumento di capitale di 70 milioni. Un cambiamento datato 2018, ma con la famiglia ancora in maggioranza e le redini tenute saldamente dai figli, anche a tutela dei 300 dipendenti circa attivi nello stabilimento varesino.
Momento di attesa
Ora forse è vicina un’altra svolta, ma non è possibile avere una conferma sui dettagli dell’operazione in corso. Le trattative aperte sarebbero tre, ma in pole position svetta il colosso americano Authentic Brands Group. Impossibile, anche in questo caso, avere l’ufficialità: il gruppo di New York è stato al centro dell’attenzione per le importanti acquisizioni nel campo della moda e ha inglobato la maggioranza di Guess la scorsa estate. E prima ancora era stato il turno di Dockers, Reebok e Champion. Non certo piccoli nomi, anzi astri nel firmamento del gusto che fanno impazzire gli appassionati di tutto il mondo. Secondo i bene informati, Authentic conta ormai un portafoglio che comprende oltre 50 marchi per un turnover di 32 miliardi di dollari a livello globale (pari a 27 miliardi di euro).
Nuovi ingressi
Che in un paniere così ricco sia destinato a finire anche il nome di Missoni? Per ora la discrezione resta la nota più alta, in linea con lo stile della famiglia che non ha mai amato troppo le luci della ribalta, tranne quelle delle sfilate, e ha eredito il culto del lavoro silenzioso dai fondatori. Un nucleo protagonista, anche se le sfide globali impongono un salto di qualità a livello societario e di dimensioni aziendali. Forse è utopistico pensare che le cose non possano mai cambiare ed evolversi, soprattutto quando si ha a che fare con giganti di spessore planetario. Di sicuro, poi, gli eredi saranno al lavoro per trovare una formula capace di salvare i posti di lavoro e dare continuità anche a quell’intreccio artistico e creativo inimitabile. Qualcosa che nessuno potrà mai comprare.
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