IL LUTTO
Morte inspiegabile, autopsia per Colombo
Incredulità per la scomparsa del 62enne
Il giorno dopo la morte di Alessandro Colombo, sono tutti attoniti, sconvolti, increduli. Già segnata profondamente dalla prematura scomparsa dell’amata sindaca Mirella Cerini, l’amministrazione di Castellanza sceglie il silenzio: «Ci sarà tempo e modo di commentare quest’altra incomprensibile perdita, non adesso», si limitano a commentare a Palazzo Brambilla, dove Alessandro lavorava da trent’anni come responsabile della Comunicazione. Ma dietro il lutto c’è molto di più: l’insondabile destino e l’inspiegabile morte che lo ha strappato ai suoi cari in pochi giorni. «Com’è stato possibile?», si domandano tutti.
Chiesta l’autopsia
A volerci vedere chiaro sono i vertici dell’ospedale di Tradate, che hanno chiesto l’autopsia. La conferma arriva dalla moglie Antonella Imondi e dal figlio Alessio, in queste ore tempestati di messaggi e chiamate di cordoglio: «Non siamo stati noi ad avere chiesto l’autopsia, ma lo stesso nosocomio dov’era ricoverato. Restiamo in attesa del via libera per organizzare i funerali». Alessandro non stava bene da diversi giorni: avendo l’ossigenazione bassa, è andato in pronto soccorso ed è stato ricoverato mercoledì per una polmonite. Durante la degenza ha avuto una complicazione che è stata risolta dai medici. Poi, lasciando tutti di sasso, un arresto cardiaco se l’è portato via.
Vita di passioni
Adesso è il momento del lutto, che accomuna tre paesi: Tradate, dove Colombo era originario, Castellanza, dove lavorava, e Uboldo, dove si era trasferito dopo il matrimonio. La sua indole poliedrica spaziava dalla passione per la cultura alla politica: «Aveva sempre progetti, aveva sempre un’idea da sviluppare e concretizzare», lo ricorda la moglie: «Io stessa gli chiedevo come facesse ad avere tante idee e tanta energia. Ultimamente, dopo avere pubblicato un libro su Gianni Rodari, aveva allestito uno spettacolo teatrale: era entusiasta e soddisfatto di ciò che aveva messo in piedi». A ricordarlo è anche Elena Casero, la collega di La Prealpina che aveva lavorato a lungo con lui in Comune a Castellanza: «Abbiamo collaborato per oltre 25 anni, prima nel periodico “Castellanza Viva” con il sindaco Livio Frigoli, poi quando ero portavoce del sindaco Fabrizio Farisoglio. Alessandro era competente, gentile, generoso e attento, appassionato di comunicazione sotto tutti i punti di vista, è stato non solo un collega ma anche un amico».
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