IL RICORDO DELLA FAMIGLIA
«Omar non è stato imprudente: solo una tragica fatalità»
La sorella Barbara ricorda Zin: «Per me è e sempre sarà il fratello dal grande cuore»

C’è un paese intero, e non solo, che piange Omar “Farang” Zin, il quarantottenne classe 1976 che ha trovato la morte nella giornata di giovedì 3 luglio, ucciso da un’orsa mentre era in viaggio in Romania. Era partito lo scorso 29 giugno e sarebbe dovuto tornare oggi, sabato 5.
AMANTE DELLA VITA, AMICO DI TUTTI
«Non è stata imprudenza ma tragica fatalità, Omar non era uno stupido e quindi non se l’è cercata – racconta la sorella, Barbara, a La Prealpina –. Lui è uscito di scena come è stata sempre la sua vita, libera e avventuriera, fuori dalle righe e fuori dall’ordinario». Una persona semplicemente «amante della vita e amico di tutti». Impossibile non amare un ragazzo compagnone, «sempre con il sorriso e la battuta pronta, era solare, gioviale, era la luce, per me è e sempre sarà il fratello dal grande cuore».
Il servizio completo sulla Prealpina di sabato 5 luglio, in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
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