LA POLEMICA
Pastasciutta fascista ad Azzate: scoppia il caso
Proteste per l'iniziativa della Comunità dei Dodici raggi

«Per tutti gli Italiani che non rinnegarono il Fascismo». Recita così la locandina che annuncia l’appuntamento fissato per domani sera, venerdì 25 luglio, ad Azzate, nella sede della Comunità militante dei Dodici raggi. Il riferimento da parte del gruppo, dichiaratamente neonazista, è alla la “pastasciutta antifascista”: si tratta di una tradizione che risale al 25 luglio 1943 quando la famiglia Cervi, appresa la destituzione di Benito Mussolini, decise di festeggiare e di distribuire pastasciutta gratis alla popolazione.
«Quando i più scelsero di inchinarsi all'invasore e di imboscarsi barattando la dignità per un posto futuro da passa carte in Comune - proseguono da Do.Ra. - , i figli migliori della Nazione scelsero di combattere per riscattare l'onore perduto il 25 luglio. Difesero ancora la terra dei padri sacrificando la vita in un sogno chiamato Italia, morendo tra le file della Repubblica Sociale». tradire.
Pronta la replica di Sofia Mason, portavoce di Varese Possibile: «Ennesima provocazione, ennesimo sfregio alla Costituzione italiana da parte dei Do.ra che si sono inventati "la pastasciutta fascista" per ricordare tutti quelli che non rinnegarono la dittatura fascista e le sue idee, leggi razziali e razziste comprese. Ennesimo evento, che viene tollerato da questura e prefettura che sono tanto solerti nell'identificazione di chi difende la Costituzione italiana - i numerosi casi di cronaca degli scorsi mesi sono un segnale pericoloso - mentre su questi eventi, che per stessa ammissione degli organizzatori sono una palese ricostruzione del disciolto partito nazionale fascista, rimangono inermi e silenti». «La storia italiana così come la Costituzione - si legge ancora nella nota del partito - meritano di essere rispettate e tutelate in primis da chi ha giurato sul Tricolore e sulla Costituzione nata appunto dalla Resistenza. La pastasciutta antifascista, nata nel 1943 per celebrare in modo comunitario la caduta del regime di Mussolini e organizzata dalla famiglia Cervi (che pagò in seguito un prezzo altissimo per l’impegno antifascista nella Resistenza), rimane un baluardo e una commemorazione della Memoria di quello che è passato e diventa, oggi, un’affermazione ugualmente importante dello spirito antifascista e dei valori della Resistenza, da celebrare tutti insieme».
© Riproduzione Riservata