FUGA DALLA GUERRA
«Commossa dall’affetto dei bambini italiani»
La mamma dei gemellini ucraini arrivati a Varese: «Impressionata dall’accoglienza»

«Mi commuove come i bambini italiani invitino i miei figli a giocare con loro, e la gentilezza che dimostrano nei nostri confronti. Sono veramente impressionata dell’accoglienza ricevuta». Così Maryna Perepelytsia la mamma di Maiia e Martin, i due gemellini che da martedì scorso frequentano la scuola Mazzini.
FUGA DALLA GUERRA
La famiglia arriva da Kryvyj Rih, la stessa città dove è nata la first lady ucraina Olena Zelenska, la moglie del presidente Zelensky. «Al momento lì la situazione è ancora tranquilla, ma si respirava già da tempo aria di emergenza - racconta Maryna - Da qui la decisione di lasciare il Paese il prima possibile. Abbiamo raggiunto l’Italia in aereo il 15 febbraio scorso». La scelta di Varese è dovuta alla presenza di un famigliare che può ospitare tutti.
L’ACCOGLIENZA
«Come dirigente scolastica dell’Ic Varese 1 ho accolto con grande disponibilità, come sempre in una scuola multi culturale, l’arrivo degli studenti - commenta Luisa Oprandi, dirigente del Comprensivo Scolastico Varese 1 -. Ciò che veramente caratterizza il rapporto scuola ed enti territoriali e amministrativi è la volontà di un inserimento affettivo, didattico, linguistico, nel nostro territorio. Come dirigente scolastica, e credo di interpretare il pensiero di tutti i miei colleghi, sono convinta che il progetto di inserimento dei Nai sia assolutamente proficuo, indipendentemente dal Paese di provenienza. Ciò significa che la scuola, il territorio, le associazioni, e l’amministrazione comunale costituiscono un Tavolo di confronto sempre attivo e pronto a rispondere alle necessità e alle emergenze».
MAMMA PRESENTE A SCUOLA
Le docenti della Mazzini, in accordo con la dirigente, hanno anche definito l’opportunità che la mamma dei due gemellini accolti possa essere presente durante l’attività didattiche per un graduale inserimento. «Sono figli di uno strappo della loro quotidianità, quindi il fatto che ci sia la mamma accanto a loro, in modalità assolutamente condivisa, è un’opportunità di integrazione il più possibile vicina alle loro piccole personali esigenze», conclude la preside.
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