TENSIONI IN AULA
Proteste in Consiglio regionale. «Gazzarra indegna»
Le minoranze hanno occupato i banchi della presidenza. Dura condanna da Luca Marrelli (Lombardia Ideale)

Continua la protesta delle opposizioni al Consiglio regionale della Lombardia, che ieri sera, martedì 23 settembre, hanno occupato i banchi della presidenza in polemica con le modalità in cui è stata avanzata dalla maggioranza la proposta per l’individuazione dei valichi montani per la caccia. La seduta era stata quindi riconvocata per oggi pomeriggio.
Restano le polemiche. Duro il commento di Luca Marrelli consigliere regionale di Lombardia Ideale, residente nel Varesotto: «Finalmente in Consiglio regionale si torna ai lavori d’aula dopo i gravissimi fatti di cui si è resa protagonista l’opposizione di sinistra nella serata di ieri con la definitiva sospensione della seduta oltre la mezzanotte». «Una gazzarra indegna - aggiunge - caratterizzata da comportamenti inaccettabili che hanno travalicato pesantemente la normale dialettica democratica. Urla, insulti, minacce, occupazione dei banchi della presidenza e della giunta, addirittura fili dell’elettricità staccati. Qualcosa di mai visto nella sede istituzionale della Lombardia che ha richiesto persino l’intervento della polizia».
«La minoranza si assuma la responsabilità di una tale mancanza di rispetto non solo del Consiglio, ma soprattutto delle regole del confronto civile. Una pagina brutta e penosa che è meglio chiudere per tornare a lavorare per il bene comune dei lombardi che si aspettano dai loro rappresentanti azioni serie e concrete, non certo le scene da esagitati che hanno offerto i colleghi dell’opposizione» conclude Marrelli nelle valutazioni espresse stasera, mercoledì 24 settembre, sui social.
VIA LIBERA A MAGGIORANZA
Il Consiglio regionale della Lombardia ha quindi dato il via libera, stasera, a maggioranza (con voto a scrutinio segreto) alla proposta di atto amministrativo (PDA) della Giunta, approvata dalla Commissione Agricoltura, che individua i 23 valichi montani con divieti e limitazioni alla caccia.
Il relatore Carlo Bravo (Fratelli d’Italia) ha sottolineato l’importanza di restituire ai cacciatori, con questo provvedimento, «regole certe e coerenti con la legge nazionale, eliminando ogni dubbio interpretativo e garantendo continuità alla tradizione venatoria nelle nostre montagne. Chi opera nel settore e rischiava di veder paralizzata la propria attività chiedeva alla politica un quadro normativo privo di incertezze. Questo è quello che abbiamo fatto approvando la proposta di atto amministrativo della Giunta regionale».
VALICHI OFF LIMITS
I 23 valichi in cui l’attività venatoria sarà off limits sono stati individuati, in attuazione dell’articolo 15 della legge n. 131 del 12 settembre 2025 (Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane), nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Pavia e Sondrio: Bocchetta di Chiaro (Como/Sondrio); Passo del Giovo (Bergamo/Brescia); Passo della Manina (Bergamo); Passo Portula (Bergamo); Passo Val Sanguigno (Bergamo); Passo Cà San Marco (Bergamo/Sondrio); Giogo della Presolana (Bergamo/Brescia); Passo del Vivione (Bergamo/Brescia); Passo delle Portole (Brescia); Passo della Berga (Brescia); Passo della Spina (Brescia); Monte Crestoso (Brescia); Monte Frà (Brescia); Passo della Puria (Brescia); Passo Scarpapè (Brescia); Passo del Tonale (Brescia); Passo di Crocedomini (Brescia); Monte della Piana (Brescia); Malga Mola (Brescia); Valico di Capovalle (Brescia); Passada (Bergamo/Lecco); Passo della Crocetta (Bergamo); Passo del Giovà (Pavia).
I valichi individuati, nelle aree poste entro il raggio di 1000 metri dal loro centro, i corridoi attraversati da milioni di uccelli migratori, saranno soggetti a divieti o a limitazioni differenziate in base al contesto ambientale. Dove già presenti oasi di protezione, Zone di Ripopolamento e Cattura (ZRC), aree naturali protette o Zone di Protezione Speciale (ZPS), si applicheranno le norme di tutela vigenti; negli altri casi saranno valide le disposizioni previste dalla normativa regionale e nazionale in materia e dalle prescrizioni del calendario venatorio. Lo scorso maggio una sentenza del Tar aveva vietato la caccia su 475 valichi montani lombardi (oltre 90.000 ettari di territorio).
Nel corso del dibattito la maggioranza ha respinto la pregiudiziale presentata da Massimo Vizzardi (Gruppo Misto) in cui si chiedeva la “non trattazione” della proposta di atto amministrativo ai sensi dell’art 73 del Regolamento del Consiglio regionale in quanto l’iter di presentazione della PDA ha presentato diverse violazioni regolamentari.
I Gruppi consiliari del PD, del Movimento 5 Stelle, del Patto Civico e del Gruppo Misto hanno abbandonato l’aula non partecipando alla votazione, mentre il Gruppo Lombardia Migliore non ha partecipato alla votazione pur restando in aula.
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