IL GIORNO DEL CARROCCIO
Qui Pontida, ritorno al futuro
Oggi il raduno della Lega sul “sacro suolo”. In 500 dalla provincia di Varese. Sul palco la sagoma in rosso di Alberto da Giussano

La Lega del passato che rivive nella sagoma, stavolta in rosso, di Alberto da Giussano e, subito sotto, gli striscioni "Il mondo al contrario" e "In generale tutto benissimo" (richiami a Roberto Vannacci che però spariscono poco dopo). È l’immagine, questa mattina, domenica 21 settembre del palco di Pontida 2025, il raduno della Lega che torna nelle valli bergamasche.
A colpo d’occhio, il "sacro suolo" padano si è ristretto. È bastato ravvicinare gli stand e piazzare tra loro il tendone dove si spillano birre e si mangiano i pizzoccheri (10 euro). Arrivano i primi militanti, quelli più convinti: dall’anziana in blusa verde, e stesso colore per le unghie smaltate, alla nonna della Martesana con la nipotina e le sdraio che si piazzano nel punto più panoramico. Attesi in cinquecento dalla provincia di Varese.
Ci sono le magliette nere con l’immagine di Charlie Kirk e lo slogan "Freedom" che pare siano andate a ruba ieri, nella pre-Pointida. Ma anche stand dal Salento con trionfo di pasticciotti appena sfornati, accanto ai lombardi che sfoggiano il manifesto della "Carta della Lombardia". Ne parla orgoglioso Massimiliano Romeo, coordinatore lombardo del Carroccio: «Nella nostra Carta ci sono le istanze e i temi identitari del nostro territorio, ma ogni regione faccia la sua carta. Siamo un partito nazionale, abbiamo sposato ormai questa linea, ma dalle forti identità territoriali».
In linea Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera: che sulla scelta dei colori e dei simboli sul palco (ispirati a volantini della Lega degli anni '90), spiega: «Più che un ritorno al passato, é un ritorno al futuro, la Lega è un partito con una storia e le due idee sono talmente giuste che ci danno il motivo di battagliare e di esistere». Poco lontano, lo stand del team Vannacci con il libro "Il mondo al contrario" del generale diventato numero due del partito, ma anche militanti avvolti nella bandiera del leone di San Marco e un altro di Viganò (Lecco) che mostra fiero la maglia con lo slogan "Prima il Nord" e un omaggio a Bobo Maroni e, sul retro, la scritta anti ponte sullo Stretto: «Meglio un palo nel retto che il ponte sullo stretto». Altri leghisti raccolgono firme contro il green deal e uno stand si concentra sulla flat tax, vecchia battaglia del Carroccio.
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