L’INDAGINE
Rapina in banca a Solbiate, presi gli altri due banditi
Squadra Mobile al lavoro anche su altri possibili colpi compiuti dalla banda
Rapina in banca: arrestati dalla polizia di Varese dopo un anno e mezzo. Erano i due che avevano fatto i sopralluoghi prima dell’assalto. La banda in tutto composta da cinque persone, ora è in carcere. Gli ultimi due arrestati sono un uomo e una donna residenti nel Milanese gravemente indiziati come co-autori dell’assalto alla banca popolare di Sondrio di Solbiate Olona.
Oggi, venerdì 14 luglio, i due sono stati portati in carcere dopo che il Gip del tribunale di Busto Arsizio ha firmato la misura restrittiva: sono accusati di essere, insieme ad altri tre soggetti già arrestati lo scorso 19 gennaio, gli autori della rapina messa a segno la mattina del 21 gennaio 2022 quando si erano impossessati di 24.000 euro in contanti. Condotta dalla Squadra Mobile di Varese, l’indagine ha consentito di identificare come presunti responsabili un uomo ed una donna residenti nel territorio della provincia di Milano, entrambi gravati da pregiudizi di polizia e tre uomini residenti nel territorio della provincia di Palermo, tutti gravati da numerosi pregiudizi di polizia per reati specifici.
L’assalto all’interno dell’istituto di credito è stato portato a termine da tre soggetti totalmente travisati che hanno comunicato tra loro mediante l’uso di apparati radio portatili, armati di una pistola ed un taglierino, quest’ultimo utilizzato da uno dei rapinatori per ferire ad un braccio il direttore. All’interno della banca erano inoltre presenti alcuni clienti che, sotto la minaccia delle armi, sono stati trattenuti nello stabile, seduti a terra, per tutta la durata dell’azione criminosa, ossia per circa mezz’ora. Successivamente i malfattori si sono dati alla fuga. Le immediate indagini attivate dal personale della Squadra Mobile di Varese, condotte ascoltando prima di tutto i testimoni e scandagliando i filmati di videosorveglianza acquisiti dall’istituto di credito e gli esercizi commerciali presenti nelle adiacenze, hanno consentito di comprendere che l’azione criminosa era stata pianificata con cura, a seguito di sopralluoghi, l’ultimo dei quali effettuato qualche giorno prima della rapina dall’uomo e dalla donna dimoranti in provincia di Milano. La coppia al momento della consumazione dell’evento criminoso erano altrove. La successiva e complessa attività investigativa ha permesso di identificare i due “sopralluoghisti”, e poi, grazie a minuziosi accertamenti, a risalire ai tre uomini autori materiali della rapina aggravata che, con il volto travisato da mascherina e cappello, e uno vestito come dipendente delle poste, hanno terrorizzato i presenti e compiuto il crimine. I predetti, gravati da pregiudizi di polizia anche specifici, sono sospettati di avere preso parte anche ad altre rapine commesse in varie località del centro-nord Italia, su cui sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi.
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