L’INDAGINE
Castiglioni a processo
Rinviato a giudizio il patron di Casti Group ma sono prescritte 51 accuse

L’udienza preliminare davanti al gup Anna Giorgetti è finita ieri, giovedì 7 giugno, e da ieri si può dire che a partire dal prossimo 6 dicembre ci sarà un processo dopo l’inchiesta che quattro anni fa demolì il Casti Group, contestando all’imprenditore Gianfranco Castiglioni e ad altri soggetti la creazione e la gestione di un’associazione per delinquere che avrebbe prodotto un’infinità di false operazioni all’interno del gruppo per ottenere crediti Iva da utilizzare in compensazione per pagare oneri previdenziali o altri tributi, e anche per fare andare avanti le aziende. Con l’emittente che non versava l’Iva e con la ricevente che ne chiedeva appunto il rimborso.
Le fatture false utilizzate sarebbero state più o meno 10.600, per operazioni inesistenti per un valore di 2,4 miliardi di euro.
A giudizio andranno tutte le persone a cui il pm Luca Petrucci contesta le più grandi responsabilità, e cioè, oltre a Gianfranco Castiglioni, i figli Davide e Claudio Maria, Marina Elisa Affri e Massimo Santoro. Ma il gup, sempre ieri, ha «alleggerito» il processo che verrà, non solo con un patteggiamento e una condanna con rito abbreviato a due anni e otto mesi di carcere a carico di un personaggio secondario dell’inchiesta, ma anche dichiarando prescritti i reati ipotizzati in 51 dei 141 capi d’imputazione.
Risultato: tolti i reati meno gravi e più antichi, altri due imputati sono usciti dal procedimento, mentre Castiglioni e soci dovranno fare i conti a fine anno, davanti al Tribunale in composizione collegiale, con 90 capi d’imputazione.
Secondo la Procura, sono 23 le società coinvolte nella vicenda e l’accusa più pesante di associazione per delinquere è mossa a Gianfranco Castiglioni, Marina Elisa Affri, Massimo Santoro e Davide Castiglioni.
Il primo era stato arrestato nel giugno 2014 su ordine della magistratura di Spoleto, la prima ad agire.
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