IL MISTERO
Maja, incursione nella villetta sotto sequestro
Forzati i sigilli, qualcuno si è introdotto nell’abitazione. Indagini in corso
Hanno forzato i sigilli e sono entrati nella villetta sotto sequestro della famiglia Maja in via Torino: indagini in corso.
A dare l’allarme questa mattina, 11 maggio, sono stati i vicini di casa che hanno visto spalancati il portoncino e la porta di casa dove il geometra Alessandro Maja ha massacrato la famiglia causando la morte della moglie Stefania Pivetta e della figlia Giulia, oltre a ferire quasi a morte il figlio Nicolò, sempre in prognosi riservata all’ospedale di Circolo di Varese.
LE INDAGINI
Al momento sono in corso le indagini coordinate dai carabinieri del comando provinciale di Varese, sul posto i militari dell’arma della compagnia di Busto Arsizio a partire dal capitano Annamaria Putortì e la Scientifica che è tornata nella villetta. Non trapelano informazioni ma si sta cercando di capire a che ora si sia verificata l’incursione e se ci fossero più persone. I carabinieri dovranno capire se si sia trattata di una forzatura legata all’omicidio e se dunque qualcuno si sia introdotto nella villetta a caccia di documenti, oggetti e possibili collegamenti rispetto alla pista economica (una delle ipotesi del movente) oppure se si sia trattato di un gesto di qualche mitomane.
IL PROCURATORE CAPO
«Dovremo capire se sono stati dei balordi o una ragazzata macabra. Al momento non sembra si tratti di ladri». E’ quanto ha detto all’Ansa il procuratore di Busto Arsizio Carlo Nocerino commentando quanto successo stanotte nella villetta di Samarate dove sono stati rotti i sigilli. I carabinieri sono al lavoro per scoprire chi e perché questa notte si sia introdotto in casa della famiglia Maja, dove Alessandro Maja ha ucciso moglie e figlia e ferito gravemente il figlio.
Nessuna pista comunque al momento è esclusa, da quella di un macabro sciacallaggio da parte di ladri d’appartamento a quella di qualcuno interessato a possibili prove o documenti custoditi nell’abitazione.
VICINI SCOSSI
Stanno valutando se sia stata manomessa la scena del crimine, se siano stati prelevati materiali e toccati oggetti. La notizia che ha scosso i residenti e i vicini di casa, già molto provati dall’omicidio accaduto mercoledì 4 marzo prima dell’alba.
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