L’EMERGENZA
Processionaria, eliminare i nidi
Massima attenzione da parte dei proprietari di giardini

È scattata con largo anticipo a Sesto Calende l’emergenza per la processionaria, l’insetto che nel Parco del Ticino ha già infestato centinaia di piante a causa del caldo di un inverno anomalo che ha accelerato il processo di nascita dei pericolosi insetti; cadendo a terra dalle piante, possono venire a contatto con persone e animali, con gravi conseguenze.
L’allarme è stato sollevato già dallo scorso mese di febbraio dall’ATS Insubria che ha inviato a tutti i sindaci della Provincia di Varese e Como una circolare su come gestire questa emergenza, ma solo da qualche giorno alcuni Comuni (Travedona Monate e Angera) hanno emesso le ordinanze, come richiesto da ATS Insubria, contenenti le indicazioni su come comportarsi in presenza di piante infestate dalla processionaria.
Nella lettera di ATS Insubria si spiega che «con l’arrivo della stagione primaverile e considerata la rilevante presenza di nidi di processionaria in diverse aree, si punta alla messa in atto di adeguate azioni di prevenzione e contrasto finalizzate a contenere, per quanto possibile, la proliferazione dei Lepidotteri (Euprottide, Processionaria) che potrebbero causare nell’uomo reazioni epidermiche e allergiche».
Da sorvegliare aree verdi, pubbliche e private, con rimozione meccanica dei nidi, con minor rischio per gli operatori, essendo questa fase del ciclo biologico in cui tali insetti sono confinati e quindi meno urticanti.
La disinfestazione meccanica da attuare durante il periodo invernale e all’inizio della stagione primaverile consiste nella rimozione dei nidi mediante il taglio dei rami dove sono presenti; tale operazione viene svolta da personale qualificato prima che le larve siano uscite dal nido con l’ausilio di scale e tronca rami. Durante il prelevamento dei nidi è necessario vestirsi in modo adeguato per evitare il contatto con i peli urticanti.
Il secondo sistema di eliminazione è la disinfestazione microbiologica o chimica; in base alle condizioni climatiche, nel periodo primaverile, i bruchi escono dai nidi e la disinfestazione è da farsi tramite la diffusione dei prodotti appositi sulle aree interessate.
Il metodo più utilizzato consiste nell’impiego dell’insetticida biologico “Bacillus thuringiensis kurstaki (Btk)” oppure può essere utilizzato un insetticida chimico che può essere diffuso con mezzo aereo, se le aree da disinfestare sono molto vaste, o tramite un atomizzatore.
Per informazioni è possibile contattare il numero telefonico 0332-277578, Dipartimento Igiene e Prevenzione Sanitaria, dottoressa biologa Elena Tettamanzi.
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