SICUREZZA
Parco Pineta, mai più spaccio
La Regione l’ha inserito nelle cinque zone lombarde dove intervenire contro la droga: previste opere di riqualificazione. La vice presidente Brianza: «I cittadini si riappropriano di aree pubbliche»

Il Consiglio regionale ha approvato la risoluzione della Commissione speciale Antimafia che individua in Lombardia cinque aree territoriali dove mettere in campo iniziative per arginare il fenomeno dello spaccio di droga. E tra le zone sensibili c’è il Parco Pineta, fra Tradate e Appiano Gentile, fra la provincia di Varese e quella di Como. Il documento è passato a larga maggioranza con la sola astensione del Movimento Cinque Stelle.
Al Parco Pineta sono previste opere di viabilità dolce lungo la strada verso Tradate «al fine di rendere più accessibile e gradevole una zona di alto valore naturalistico». Un progetto di valorizzazione insomma che dovrebbe allontanare chi invece - gli spacciatori - punta sul degrado.
Ecco gli interventi nelle altre quattro zone in Lombardia individuate dalla Commissione:
alla stazione di Bergamo dove si propone la realizzazione di un presidio continuativo delle forze dell’ordine dotato di unità cinofile; al Parco delle Groane tra i comuni di Solaro e Ceriano Laghetto è prevista una pista ciclopedonale e carrabile per i mezzi di sorveglianza al fine di facilitare la riappropriazione dell’area da parte della cittadinanza; al Boschetto di Rogoredo, a Milano, nonostante gli interventi già messi in atto, serve un potenziamento dell’illuminazione e della videosorveglianza nelle vie Sant’Arialdo, Orwell e al binario 1; nell’area boschiva in comune di Solbiate con Cagno (Como), località Ca’ Rossa e Mulino del Trotto, viene proposta l’installazione di telecamere e la realizzazione di piste ciclabili.
L’obiettivo è, come detto, quello di sconfiggere lo spaccio. «Parliamo di una piaga gravissima - ha sottolineato la presidente della Commissione, Monica Forte - che colpisce soprattutto i giovani tra i 14 e i 30 anni che rappresentano ben il 58% degli utilizzatori. Il consumo di stupefacenti in sé non desta più allarme sociale come in passato se non per i fenomeni di microcriminalità e di insicurezza che sono generalmente connessi allo spaccio. Dobbiamo cambiare l’approccio culturale cercando di ridurre la domanda di stupefacenti, individuando le cause sociali e psicologiche che ne determinano la sua continua crescita, adeguando mezzi tecnologici, soggetti coinvolti e metodologie di lavoro».
«Fondamentali - ha spiegato il relatore del provvedimento Alex Galizzi - saranno il rafforzamento delle sinergie con i servizi contro le dipendenze delle Asst e con le associazioni del terzo settore che si occupano di educazione e contrasto alle dipendenze. La risoluzione impegna inoltre la Giunta a sostenere la ricerca scientifica per affinare il drug checking, ovvero il monitoraggio delle nuove sostanze immesse sul mercato, e la lotta informatica allo smercio di sostanze proibite che avviene sul cosiddetto dark web».
La vice presidente del Consiglio regionale, Francesca Brianza, che è di Venegono Superiore, zona proprio a ridosso del Parco Pineta, ha commentato così le iniziative da mettere in campo: «Questo strumento si pone l’obiettivo di affrontare l’emergenza sicurezza a 360 gradi, non solo quindi attraverso l’impiego di nuove tecnologie e migliorando la sinergia con le forze dell’ordine, ma coinvolgendo attivamente la popolazione mediante la realizzazione di infrastrutture che permettano ai cittadini di riappropriarsi di spazi pubblici e aree verdi togliendole, di fatto, al controllo degli spacciatori».
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