IL CASO
Tre multe in tre giorni nella Ztl di Gallarate: «Farò ricorso»
L’avvocato Pietro Romano, dopo le sanzioni, riaccende il dibattito sulla sosta in centro e la gestione della zona pedonale

Diventa un caso lo spostamento dei “vasoni” che per anni hanno abbellito la zona a traffico limitato di Gallarate. «Farò ricorso contro le multe e poi ricorso al Tar», anticipa l’avvocato Pietro Romano, che in passato si era già distinto per le sue battaglie contro la Pubblica amministrazione gallaratese.
«I VASONI IMPEDISCONO LA SOSTA»
Il punto, stavolta, ruota attorno alla sosta all’interno del perimetro della Ztl. Il Comune, grazie a un finanziamento ad hoc, di recente ha sostituito le piante in vaso con alberi piantati nel terreno e una parte dei vecchi vasoni che stavano in piazza Libertà sono destinati a finire nei centri storici dei quartieri di periferia. Alcuni degli arredi, invece, sono stati riposizionati davanti alle vetrine dei negozi che costellano via Mercanti, una delle vie commerciali che si innestano su piazza Libertà. Ed è su questi che si concentra Romano: «Adesso i vasoni sono diventati sette in via Mercanti – tuona l’avvocato – e impediscono la sosta delle auto, anche se regolarmente munite di autorizzazione per l’ingresso nella Ztl. Io sono stato multato tre giorni di fila perché la mia auto stava troppo vicino all’incrocio, visto che ci sono i vasi. Ma non si può dare un’autorizzazione alla sosta e poi impedire di fatto di parcheggiare: è un paradosso».
IL DIBATTITO SI RIACCENDE
Come andrà a finire la battaglia dei ricorsi lo si vedrà. Quello che è certo è che con lo spostamento dei vasoni si risolleva anche l’eterno dibattito a proposito dell’accesso alla zona pedonale da parte dei veicoli di chi abita o lavora in centro a Gallarate: sono troppe, oggi, le auto che entrano? Le nuove piante appena messe a dimora in centro stanno senza alcun dubbio abbellendo il salotto buono di Gallarate, ma la riorganizzazione degli spazi, in via Mercanti come pure in piazza Ponti, ha costretto a un cambio di abitudini i residenti e coloro che lavorano nella Ztl in fatto di posteggio. Il caso sollevato da Romano diventerà un nuovo vespaio?
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