LA PROTESTA
Pendolari disperati: «Treni, situazione alla sbando»
Disservizi in serie: «Ritardi, mezzi ghiacciati e soppressioni che impediscono il rientro a casa»

Pendolari lasciati in strada dopo lo sciopero, treni cancellati, ritardi quotidiani su mezzi ghiacciati e sporchi. E tutto nel disinteresse dei politici locali. E’ l’atto di accusa che ieri sera, mercoledì 15 dicembre, Lisa Tamaro, pendolare ed ex rappresentante del Comitato dei Pendolari, ora sciolto, ha denunciato dopo l’ennesimo disservizio sulla linea Domodossola-Milano. «Non hanno neppure garantito tutti i treni in fascia di garanzia durante lo sciopero, hanno soppresso tutti i treni successivi alle 21.25, rendendo impossibile il rientro a casa di molti pendolari. Ho inviato una nota alla commissione di garanzia sugli scioperi contro Trenord elencando una serie di treni soppressi per il solo nodo di Gallarate, illustrando i treni cancellati dopo lo sciopero per garantire il ripristino della linea ferroviaria».
Oggi nuovi disagi raccontati dalla stessa Tamaro: «Il 6,45 da Arona viaggia con 20 minuti di ritardo ed è completamente ghiacciato, il 7.04 va con 17 minuti di ritardo, il 7,35 è stato soppresso per il secondo giorno di seguito». Carlo Intelisano, candidato aronese del gruppo civico Lago della Bilancia, è anche lui un pendolare: «Ieri l’8,06 per Milano viaggiava con 76 minuti di ritardo, la situazione è vergognosa ed insostenibile. Ogni giorno ci sono disservizi, anche i treni nuovi sono spesso sporchi e sovraffollati, alla faccia del distanziamento sociale. Il Green Pass non viene quasi mai controllato. Il tutto nel silenzio dei politici locali, alcuni dei quali dopo essere stati eletti a Roma, sono spariti. I pendolari sono trattati senza alcun minimo rispetto. Quello che mi fa specie è il fatto che la gente accetti con mutismo e rassegnazione questi fatti da terzo mondo. Il Comitato dei sindaci che era guidato dall’ex primo cittadino di Arona, ora onorevole (Alberto Gusmeroli ndr) è sparito». Tamaro aggiunge: «La situazione è allo sbando totale. E in tutto questo sia la dirigenza di Trenord che l’assessore regionale e la politica locale non dicono nulla. E questo è ancora più vergognoso».
Le proteste e le lamentele per la situazione dei trenierano già emerse ripetutamente nei mesi scorsi.
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