LA BATTAGLIA
Odori, esposto in procura
Cittadini chiedono di intervenire sulle aziende
Fermare, anche a intermittenza, l’attività delle aziende, così da dare sollievo ai cittadini esasperati dalle puzze dell’Olona. È la proposta di un gruppo di castellanzesi che fa capo a Renato Piperis, che ha pronto un esposto da depositare alla Procura della Repubblica: «È ora di finirla di parlare di disagi per i cattivi odori», tuona: «Il problema va ben oltre questo, anzi finché si parla solo di lamentele per le puzze non si arriverà mai a nulla».
Disastro ambientale
Di cosa bisognerebbe parlare allora? «Di disastro ambientale – risponde Piperis senza esitazioni – Nessuno sa che cosa stiamo respirando, non ce lo dicono: visto che sempre più gente accusa bruciore agli occhi e alla gola, siamo molto preoccupati e convinti che solo decretando il disastro ambientale si possa finalmente risolvere il problema. L’esposto che depositeremo in procura, già pronto e sottoscritto, è un primo passo in questa direzione». Secondo Piperis e i cittadini che rappresenta, le istituzioni dovrebbero prenderne atto e affrontare la questione da tale prospettiva: «È ora di finirla di pensare alle app per raccogliere segnalazioni a Marnate, Castellanza e Olgiate Olona. A cosa servono? A nulla».
L’esposto
«Attraverso la nostra denuncia chiediamo alla procura di accertare, fra l’altro, quali sono gli organi istituzionali responsabili delle continue deroghe sugli sversamenti di liquami nel depuratore di Olgiate – spiega il promotore della denuncia - Vogliamo sapere quali enti hanno le colpe e che rispondano dei disagi ed eventuali danni alla salute provocati ai cittadini». L’esposto, oltre che alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, è indirizzato alla Regione Lombardia e alla Provincia (Direzioni generali Ambiente e Clima), al Dipartimento di Varese dell’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale), ai Comuni di Marnate, Castellanza e Olgiate Olona. L’obiettivo è «individuare cause e responsabilità circa l’inquinamento delle acque del fiume Olona e l’insalubrità dell’aria, così da aprire un fascicolo circa il disastro ambientale, qualità di vita e salute pubblica».
Chiusura delle ditte
I cittadini che hanno deciso di agire in maniera così clamorosa, esasperati da una situazione che si trascina da troppo tempo e preoccupati per la salute pubblica, non hanno timore di dire come la pensano: «Serve che le istituzioni deputate interrompano d’ufficio l’attività delle aziende dei tre comuni che scaricano i loro liquami nel fiume». Ma a conti fatti non si sa ancora con esattezza chi è realmente responsabile: «Certo, ma se ci adagiamo sulle app e sulle solite lamentele per le puzze non si risolve nulla – replica Renato Piperis – Ciò che serve è che gli enti preposti prendano consapevolezza della gravità della situazione: che la gente sta respirando sostanze potenzialmente dannose. Quindi non c’è alternativa alla chiusura delle ditte: magari non in contemporanea ma in modo alternato, così da restituire serenità ai cittadini finché non si risolve in maniera adeguata lo smaltimento dei reflui industriali nell’Olona». Una richiesta certamente destinata a far discutere il mondo della politica. Il dibattito continua.
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