IL CASO
Pellicini replica a Galimberti: «Vuole provocare». Polemica sulle manifestazioni a Varese
Il sindaco respinge la richiesta del deputato luinese di rinviare la manifestazione che replica: «metti sullo stesso piano Comune e Do.Ra.»
Il deputato luinese Andrea Pellicini, che è anche presidente provinciale di Fratelli d’Italia, aveva chiesto ieri, giovedì 8 febbraio, al sindaco di Varese, Davide Galimberti, di rinviare «la manifestazione "Varese è antifascista" organizzata per il 10 febbraio, ricorrenza che una legge dello Stato, la numero 92 del 2004, dedica al Giorno del Ricordo, in cui si commemorano le vittime delle Foibe e dell'esodo giuliano-dalmata. Non si possono tenere altre manifestazioni in una giornata solenne come questa. Non voglio pensare che il Comune di Varese lo abbia fatto apposta, magari ritenendo, come pensa una certa sinistra, che il Giorno del Ricordo sia una celebrazione di destra e quindi da osteggiare».
LA RISPOSTA DEL SINDACO GALIMBERTI
Oggi, la risposta di Galimberti a Pellicini: «Caro Andrea, leggo con piacere nelle tue parole un implicito apprezzamento all’iniziativa "Varese è antifascista" promossa proprio nella Giornata del Ricordo per arricchire ancora di più il programma delle celebrazioni del 10 febbraio che il Comune di Varese insieme alle altre istituzioni ha in programma e alle quali, come tutti gli anni, parteciperò, per condannare ogni forma di prevaricazione e violenza, contro tutte le ideologie basate sulla negazione dei diritti individuali e per ribadire invece la civiltà dei valori democratici così come contenuto nella nostra Costituzione».
«Tale iniziativa - aggiunge il sindaco - si è resa necessaria anche a fronte dello sconcerto di molti cittadini, associazioni, organizzazioni sindacali e partiti, dopo i gravi episodi avvenuti nel cortile del palazzo comunale lo scorso sabato. L’interesse che sta dimostrando l’iniziativa in queste ore ne conferma la necessità e l’importanza».
«Ti ringrazio - conclude Galimberti - per aver avanzato la tua posizione, così da consentirmi di chiarire ancora meglio il senso dell'iniziativa. Immagino che un’analoga richiesta di rinvio tu l'abbia avanzata anche agli organizzatori della sfilata prevista per domani sera».
LA CONTROREPLICA DI PELLICINI: «SI VUOLE PROVOCARE»
Nel pomeriggio il deputato luinese è tornato sull’argomento: «Il sindaco Galimberti, nella sua risposta, riesce a mettere sullo stesso piano il Comune di Varese e l’associazione Do.Ra., con la differenza che quest’ultima organizza una manifestazione in ricordo delle Vittime delle Foibe, in aderenza all’obiettivo e al sentimento della giornata. È il Comune che va completamente fuori tema, organizzando al contempo un presidio antifascista, manifestazione che avrebbe potuto aver luogo il qualsiasi altra data».
«Perché proprio il 10 febbraio? - si chiede Pellicini - Perché si vuole provocare al limite della demagogia, senza avere alcun rispetto per il Giorno del Ricordo e per il significato di questa ricorrenza. Domani non verrò a Varese, ma parteciperò alla cerimonia di Luino. Anche qui c’è un sindaco di sinistra, ma non ha mai pensato di rovinare una solennità nazionale».
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