SERIE D
Varese: niente intesa, fiato sospeso
Incontro di tre ore fra Basile e il potenziale acquirente a Lugano: fumata grigia

«Come è andata? Né male, né bene». L’incontro che poteva decidere il futuro del Varese alla fine si è esaurito, dopo tre ore, con una fumata grigia. Lo certifica la frase pronunciata da Eugenio Piccolo, l’avvocato che cura gli interessi dell’attuale proprietario di piazzale De Gasperi, Paolo Basile.
L’imprenditore che sta valutando l’acquisizione del club, un italiano con uffici aziendali a Lugano, proprio nella città svizzera ha parlato per la prima volta, ieri, lunedì 12 febbraio, faccia a faccia con Basile.
Presenti alla riunione anche il legale del potenziale acquirente, il già citato Piccolo e Sauro Catellani, il presidente (senza firma) che ha traghettato il Varese dopo l’intesa di massima raggiunta con Basile prima di Natale.
In questi due mesi il procurato mantovano non è riuscito a trovare sponsor che permettessero un’immissione immediata di denaro nelle casse di piazzale De Gasperi, però ora ha coinvolto l’imprenditore che ieri ha voluto parlare concretamente della possibile acquisizione della società.
Le parti, dopo un lungo confronto, hanno deciso di aggiornarsi a brevissimo. Oggi, o più probabilmente domani, il nuovo contatto. E la chiusura del discorso, nel bene o nel male.
Le distanze ci sono, il nodo è ovviamente economico ed è rappresentato dal debito, che si aggira sul mezzo milione di euro. La cifra, in realtà, è suscettibile di oscillazioni verso l’alto al momento non quantificabili con esattezza.
La persona interessata al Varese vorrebbe individuarle con precisione. Vuole certezze su quanto deve mettere sul piatto. Vuole escludere sorprese. Servirebbe una nuova due diligence, un approfondimento aggiornato di dati e numeri che però richiederebbe tempo. E di tempo, in questo momento, il Varese non ne ha, nel senso che le scadenze più incombenti legate ai mancati pagamenti rischiano di portare a conseguenze pesantissime se non verranno rispettate.
Questione di giorni, in alcuni casi, come per la fornitura d’acqua a Masnago, sospesa mercoledì scorso causa morosità del Varese e poi riattivato grazie all’intervento del sindaco. Quindi?
Deve succedere qualcosa tra oggi, martedì 13 e domani, mercoledì 14 febbraio. Se no si rischia che il ritardo diventi letale. Non è un mistero: se questa trattativa dovesse saltare lo scenario del crac diventerebbe molto probabile, con tutte le conseguenze annesse.
Riguardo al faccia a faccia avvenuto ieri pomeriggio a Lugano, l’avvocato Piccolo parla di «un incontro interlocutorio con tanti problemi sul tavolo, tutti legati all’aspetto economico».
L’intenzione del possibile finanziatore è quella di un’acquisizione totale delle quote. Nessuna compartecipazione, nessun ingresso parziale: se si arriverà all’accordo sarà lui il nuovo padrone della società biancorossa mentre Basile uscirà di scena.
L’imprenditore in questione per ora non vuole palesarsi e ha chiesto la massima riservatezza. L’identikit disegnato con la matita delle indiscrezioni è quello di un soggetto solido, con attività a livello internazionale. Probabilmente un costruttore, comunque un businessman con interessi nel campo dell’edilizia. Ma non ci sono conferme ufficiali a riguardo.
Percentuali per la possibile intesa? Difficile farne. Resta un’altra frase dell’avvocato Piccolo a sintetizzare la situazione: «Il dialogo è aperto ma molto complicato».
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