PRESO CON LA DROGA
Due etti di hashish: «Me li fumo in 14 giorni»
La versione del 25enne, fermato in auto dalla Volante, non convince il giudice. Agli arresti domiciliari
Lo hanno trovato con due panetti di hashish, per un totale di circa due etti, e lui si è giustificato dicendo che aveva fatto scorta di “fumo” per rilassarsi dopo il lavoro. «Sono un consumatore abituale e ho preferito acquistare un po’ di droga in più. La faccio fuori in un paio di settimane. Quando finisco di lavorare, inizio a fumare», ha raccontato il 25enne di Cittiglio al giudice Luciano Luccarelli nell’udienza di convalida dell’arresto, ieri, lunedì 21 marzo.
Una versione che non ha convinto gli inquirenti, tanto che il pm Davide Toscani ha chiesto per il giovane - che lavora come corriere in una ditta di trasporti - la custodia cautelare in carcere.
Del resto, non è la prima volta che il ragazzo finisce nei guai per droga - in un’occasione fu fermato a scuola, ancora minorenne, con dieci grammi di marijuana - e l’elevata quantità di stupefacente che sabato sera, 19 marzo, aveva nel giubbotto lascia supporre che sia «stabilmente inserito nel circuito dello spaccio».
Anche a voler calcolare un grammo di hashish per ogni spinello, con i panetti che aveva nel giubbotto si sarebbe confezionato circa 200 sigarette da fumarsi in 14 giorni, quindi - secondo la sua tesi - una quindicina al giorno.
Una versione che è apparsa finalizzata, in primis, a scagionare i due amici che erano con lui quando la sua auto è stata fermata nei pressi della rotonda dell’Iper da una pattuglia della Squadra Volante: «Loro non c’entrano, non sapevano nulla. L’ho comprata io, al prezzo di 650 euro a panetto. Da chi? Mi avvalgo della facoltà di non rispondere».
Il giudice ha convalidato l’arresto, concedendo poi al 25enne (difeso dall’avvocato Andrea Toppi) gli arresti domiciliari, non a casa sua - dove è stato trovato un altro grammo di droga, ma non bilancini o altri strumenti per il confezionamento delle dosi - ma nell’abitazione della nonna, almeno fino al processo per direttissima, l’11 aprile.
Mentre il magistrato era in camera di consiglio, dalla gabbia dei detenuti il ragazzo ha cercato di comunicare, attraverso la finestra, con gli amici che lo attendevano in piazza. «Stavo solo chiedendo se ieri la mia squadra avesse vinto», si è scusato. «Lei ha ben altri problemi oggi», ha tagliato corto il giudice.
Va detto che di recente è stato prosciolto da un giudice un giovane trovato in possesso di 50 grammi di “fumo”: «Tenuità del fatto».
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