IL CASO
Varese e Milano: polemica sicurezza
Dopo le aggressioni, nelle due città, avvenute nel fine settimana. Dure critiche della Lega ai sindaci

È polemica a Varese e Milano sul fronte della sicurezza dopo le aggressioni del sabato notte. Nella Città Giardino, la Lega - con un post su Facebook - rilancia la preoccupazione: «In pieno centro due accoltellamenti nel giro di una settimana. Ma che cosa sta diventando Varese?». L’ultimo episodio risale appunto alla notte tra sabato 19 e domenica 20 febbraio: un uomo di 36 anni è stato aggredito e rapinato, con coltello e ferimento della vittima, in via Como, zona calda del centro cittadino, dove nei giorni si era registrato anche un danneggiamento a un’edicola chiusa. Il sindaco di Varese, Davide Galimberti, ha elogiato ieri, domenica 20 febbraio, con un post su Facebook, l’attività di controllo in città, in particolare la Polizia locale e la Guardia di finanza che sabato «hanno monitorato parchi, piazze e quartieri, con l’intervento delle unità cinofile in attuazione del dispositivo di contrasto dei traffici illeciti realizzato dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Varese».
Ma è polemica, come detto, anche a Milano: accoltellamenti tra giovani si sono verificati nella notte del fine settimana, con cinque feriti, tutti tra i 15 e i 20 anni. E poi la rapina, sempre di notte, ai danni di due minorenni in zona Brera (quattro persone identificate e arrestate). «Situazione fuori controllo» è il duro commento di Fabrizio Cecchetti, vice capogruppo della Lega alla Camera e coordinatore della Lega Lombarda per Salvini Premier, che aggiunge: «Non è accettabile che la giunta Sala non si assuma le sue responsabilità davanti a questo disastro sull’ordine pubblico».
Sulla questione è intervenuto ieri, domenica 20 febbraio, anche il presidente della Regione, Attilio Fontana: «L’ho detto qualche giorno fa e lo ribadisco: per fronteggiare situazioni sempre più gravi, come quelle ripetutesi anche la notte scorsa a Milano, bisogna partire da azioni immediate e concrete. Servono più divise sul territorio, siano esse militari dell’Esercito, Carabinieri, Polizia di Stato o Polizia locale».
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