IL CASO
Varese: «Il sindaco non risponde alle interrogazioni»
Duro attacco e censura della Lega a Galimberti e al presidente del Consiglio comunale. Chiesta la presa di posizione di tutta l’assemblea

Non è una critica inedita quella che la Lega rivolge al sindaco di Varese, Davide Galimberti, a guida di una maggioranza di centrosinistra. È rafforzata proprio perché già manifestata in passato. A prendere nuovamente posizione oggi, martedì 2 settembre, è il consigliere comunale e vice capogruppo della Lega, Stefano Angei, che bacchetta il primo cittadino, esprimendo formula censura, «per il suo ripetuto e grave rifiuto di rispondere ad altrettante legittime interrogazioni».
«Le interrogazioni - spiega in una nota Angei - sono lo strumento principale che i consiglieri possono usare per conoscere, segnalare e richiedere interventi o iniziative da parte dell’Amministrazione. Sono essenziali per esercitare quel ruolo di controllo su quanto avviene in città e su quanto fatto, o meglio, non fatto da questa amministrazione».
«La mancata risposta - aggiunge - a queste interrogazioni, oltre ad essere una violazione del regolamento è la conseguenza di una palese e inaccettabile scorrettezza istituzionale che si protrae da tempo. Ignorando le interrogazioni, il sindaco non solo viene meno ai suoi doveri di trasparenza verso i cittadini, ma svilisce il ruolo di controllo e di stimolo che spetta al Consiglio Comunale».
«La democrazia - osserva l’esponente della Lega - si fonda sul confronto, sulla possibilità di porre domande e di ottenere risposte, principi che in questo caso vengono calpestati senza remore. A questo punto viene proprio da pensare che questa Amministrazione non risponda alle nostre interrogazioni, considerate troppo scomode, perché hanno qualcosa da nascondere».
E nel mirino c’è anche il presidente del Consiglio comunale. «Ancor più grave, però, è l’inerzia passiva del presidente del Consiglio, Alberto Coen. Invece di tutelare il diritto dei consiglieri di svolgere la propria funzione e di garantire il corretto funzionamento dell’assemblea, il presidente Coen ha mostrato un’assoluta sottomissione al potere del sindaco, non intervenendo a difesa delle prerogative istituzionali. La sua condotta ha di fatto avallato un comportamento antidemocratico, tradendo il suo ruolo di garante super partes» afferma Angei.
Ed ecco la censura: «Con la presentazione di queste richieste di censura, si vuole ripristinare il rispetto delle regole e la dignità del Consiglio comunale. Si chiede a tutti i consiglieri, al di là degli schieramenti politici, di prendere posizione su questo grave fatto e di condannare l’atteggiamento di un’Amministrazione che sembra non voler rendere conto del proprio operato. La trasparenza e il rispetto dei ruoli sono la base di una sana vita politica e amministrativa, valori che oggi, purtroppo, sembrano essere stati dimenticati».
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