RIFIUTI
Isole ecologiche sempre ko
Manutenzione troppo cara, la proposta di Acsm-Agam: «Siamo pronti a rimuoverle»
«Manutenzione, usare altra isola». Da giorni, anzi da settimane, i cittadini del centro di Varese che si presentano alle isole ecologiche interrate per gettare i loro rifiuti trovano questa scritta sul display.
Scritta che in alcune di queste colonnine - fanno notare diversi residenti - è fissa addirittura da prima di Natale.
Insomma, è più facile trovarle fuori uso che attive. È il caso delle piattaforme di via Indipendenza, largo Resistenza o via dei Bersaglieri, persino di piazza Repubblica. E quella di piazza Madonnina di Prato, da tempo ko, è stata addirittura rimossa per essere riparata in magazzino.
Ma c’è anche il caso di piazza XX Settembre, dove mesi fa è stato spaccato, e mai sostituito, lo sportello in cui inserire l’apposita tessera.
E i cittadini non ne possono davvero più. Tanto che, ai primi del mese, sulla postazione di via dei Bersaglieri qualcuno ha affisso un cartello scritto a mano: «Sono settimane che è in manutenzione, Aspem fa veramente schifo».
E il risultato finale è che spesso gli utenti, che di girovagare per la città in cerca di un’isola funzionante non hanno proprio voglia, abbandonano la spazzatura sulla strada. Con comprensibili ed evidenti conseguenze dal punto di vista estetico e igienico.
Ma adesso le isole sembrano avere le ore contate. La settimana scorsa sono stati notati operatori ecologici e tecnici di Acsm-Agam Ambiente (l’ex Aspem) alle prese con le isole “incriminate”, cioè quelle sempre guaste.
E qualcuno ha sperato che finalmente la soluzione fosse vicina. Niente da fare. Anche qualche giorno fa, il display recitava la solita frase.
Una questione annosa che tormenta i varesini da mesi.
In realtà, precisa il presidente Fabrizio Mirabelli, si è trattato di un sopralluogo proprio per valutare costi e tempi di un’eventuale manutenzione straordinaria su macchine che vanno spesso in tilt a causa dello scorretto conferimento dei sacchi.
E la sentenza è davvero pesante: «Per rivitalizzare un sistema che ormai è tecnologicamente obsoleto - spiega Mirabelli - sono necessari circa centomila euro. Una spesa che però non sarebbe a carico nostro, ma di Aspem Reti. Per questo abbiamo scritto al Comune facendo presente la situazione e chiedendo di fare una valutazione sull’opportunità di un simile intervento. In alternativa, noi siamo disponibili a rimuovere le isole interrate e ad avviare anche in centro la raccolta porta a porta del vetro, l’unico materiale ancora escluso dal ritiro a domicilio. Decidano a Palazzo Estense».
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