LA FESTA PATRONALE
San Vittore all’insegna di operosità e solidarietà
Il rito del faro «è andato bene». La speranza di un graduale ritorno alla normalità

Folclore, tradizione, ma soprattutto la celebrazione dei valori più sentiti dai varesini, come l’operosità e la solidarietà. Era mancata tanto negli anni scorsi, a Varese, la festa patronale di San Vittore con le sue tradizioni portate avanti dalla Famiglia Bosina. La consegna della Girometta d’oro – quest’anno all’associazione polisportiva per disabili Polha-, le premiazioni delle attività commerciali (Villa e Figini) e dei maestri del lavoro: Francesco Mazzitelli, Luisa Rovera per il 2021 e Franco Monti, Roberto Pertile ed Eugenio Uboldi per il 2022.
IL RITO DEL FARO
Il rito del faro è «andato bene», stando ad Angelo Monti, autorevole interprete del rito, a cui è stato anche conferito un premio speciale per l’impegno nella vita cittadina. Nello specifico, il “pallone di bambagia” ha iniziato a bruciare lentamente per poi ardere bene, «cosa che fa pensare ad un graduale ritorno alla normalità da qui a un anno». La fiamma usata per incendiare il pallone è partita dal Sacro Monte ed è arrivata a Varese dopo una marcia a staffetta di 42 chilometri, in cui diversi atleti si sono dati il cambio a partire da un quattordicenne del Sacro Monte, simbolo della vitalità del piccolo borgo.
MAMMA DELL’ANNO
Infine, attesissimo, il premio “mamma dell’anno” è stato assegnato a Federica Vecchi, che ha deciso di ospitare alcuni profughi ucraini, tra cui una bambina di sei anni arrivata qui con il suo gatto. «L’amore è qualcosa che, anche dividendolo tra più persone, si moltiplica» è il commento della donna.
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