LAVENO - VARESE
Sul tram del futuro
Mezzi moderni e leggeri con corse ravvicinate sulla storica linea di Trenord
Sedici fermate dal golfo di Laveno Mombello al capolinea di Varese, 23 chilometri di binari lungo la storica linea di Trenord, meno di tre quarti d’ora di viaggio e corse ogni dieci minuti.
Il futuro del trasporto pubblico nei comuni del Medio Verbano e all’interno dei confini della città capoluogo è sintetizzato in una nuova parola di nove lettere: TramTreno.
Non un’idea, ma un progetto. Sviluppato in una relazione di oltre centocinquanta pagine precedute da un «manifesto» che condensa intuizione, idea, soluzioni, opportunità ma anche difficoltà e ostacoli da superare. I dettagli saranno rivelati tra un mese, sabato 27 giugno, nel corso di una videoconferenza aperta al pubblico, a cui saranno invitati a contribuire imprenditori, ordini professionali, organizzazioni di categoria, amministratori pubblici, docenti dell’Università e manager di società ferroviarie. Ieri, martedì 26 maggio, intanto, i promotori hanno strappato il velo di riserbo che ha protetto fin qui la prima fase di elaborazione del progetto. L’obiettivo è ambizioso e richiederà un investimento economico consistente, stimato in 55 milioni di euro, in equilibrio tra pubblico e privato.
Giovanni Arioli, imprenditore varesino in Canton Ticino e presidente del comitato promotore, fa professione di concretezza: «Abbiamo pensato a pochi e chiari elementi, caratterizzanti un progetto ad elevato profilo infrastrutturale e urbanistico».
La soluzione, condivisa inizialmente ai tavoli di tre Rotary club del nord della provincia, è stata verificata con l’apporto di ricercatori dell’ateneo dell’Insubria e di tecnici di una società milanese di ingegneria.
«Abbiamo guardato alla storia dello sviluppo di un territorio da sempre omogeneo e ci siamo proiettati in un futuro possibile - sottolineano ancora i promotori -. Come valorizzando, razionalizzando e potenziando l’infrastruttura ferroviaria esistente attraverso soluzioni innovative già sperimentate in altre realtà urbane». Tra i modelli di riferimento: Cagliari, Karlsruhe, Sheffield, Alicante, Cadige. Il tram del futuro (ne è stata prevista una flotta di 11) correrà sui binari di Trenord e, a Varese, anche lungo un tratto delle Ferrovie dello Stato. «Dovrà essere comodo, funzionale, efficiente per collegare i paesi alla città e assicurare ai pendolari la possibilità di proseguire verso Milano con treni diretti».
Attorno alla linea sono state previste trasformazioni «visionarie» come lo spostamento della stazione Fnm nell’area dismessa dell’ex macello civico o collegamenti in funivia con il Campus dell’Insubria. Ma la spina dorsale resta un servizio di trasporto pubblico ad alta frequenza, con fermate nelle attuali stazioni ma non solo e con corse non più ogni mezz’ora ma ogni 10 minuti, che a Varese potrebbero scendere a 5 in alcuni momenti della giornata.
«La sostenibilità economica dell’operazione è stata verificata» assicura Arioli. «Ora - aggiunge - è arrivato il momento di mettere attorno al tavolo tutti i possibili partner istituzionali e imprenditoriali. Perché chi lo vorrà possa coinvolgersi».
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