CAPOLAGO
Maxi panchina dal tronco abbattuto
L’albero resterà accanto alla ciclabile e servirà da punto di sosta per podisti e famigliole in gita
Una pianta che cade non sempre è una storia che finisce, anzi spesso continua rinnovandosi. Così almeno succede sulla pista ciclabile attorno al lago di Varese, nel tratto di Capolago, dove un grosso albero di una quindicina di metri abbattuto dal vento nelle scorse settimane non sarà smaltito come legname, ma diventerà una maxi panchina. Un appoggio per le tante persone che percorrono l’anello a piedi, fra cui si contano molte famigliole, non solo podisti allenati, ma anche normali appassionati di passeggiate che potranno riposarsi restando in mezzo alla natura prima di ripartire.
L’idea di questo recupero originale viene dalla cooperativa sociale Naturcoop, che dallo scorso mese di novembre e fino al 2022 è responsabile della manutenzione ordinaria e della cura del verde attorno alla pista. «Noi nasciamo proprio come giardinieri per il reinserimento lavorativo di figure cosiddette “svantaggiate”. E quando cade un albero, arriviamo in tempi molto rapidi con le nostre squadre attrezzate, cercando di affrontare ogni situazione in base alle esigenze - spiega il direttore di Naturcoop, Paolo Cova -. In questo caso abbiamo pensato proprio di non eliminare il tronco, ma di lasciarlo lì, in quella posizione, fra la pista e il guardrail. Ovviamente sono necessari dei lavori: ci sono ancora molti rami che devono essere tolti per lasciare soltanto il fusto. Abbiamo iniziato i primi tagli portando via il materiale: entro una quindicina di giorni l’intervento dovrebbe essere ultimato e ci si potrà sedere. La scelta, però, è stata anche in questo senso molto naturale: il legno non sarà lavorato più di tanto, ma resterà allo stato grezzo. La nostra filosofia, infatti, è che questo circuito si snoda attraverso i boschi: il verde non può essere eliminato, di sicuro va controllato e messo in sicurezza, ma senza dimenticarci che gli elementi naturali devono restare. Facciamo anche l’esempio delle foglie: le raccogliamo nelle nostre pulizie periodiche, ma non possono essere del tutto cancellate, perché non siamo in centro città e dobbiamo rispettare il luogo. La ciclopedonale è sul lago, a metà strada verso il Campo dei Fiori: questa è la sua caratteristica che non si può piegare alle esigenze di comodità».
Gli alberi sono dunque protagonisti assoluti: sia quando hanno le radici ben piantate nel terreno, sia quando muoiono ma trovano una nuova vita in linea con l’ambiente.
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