LA PROPOSTA
«Poche fontanelle in città»
Appello alla riattivazione da Mauro Gregori: rimettere quelle tolte e potenziarle nei quartieri
La stagione non è forse la migliore per parlare di fontane dalle quali dissetarsi o riempire le borracce all’aperto.
Non è però troppo presto per cominciare a guardarsi attorno e lanciare l’idea di arricchire il numero delle fontanelle presenti in città, in vista della prossima stagione calda.
D’altronde a guardarsi attorno, in centro, sono proprio pochini i rubinetti pubblici che danno un tocco antico alla città. C’è quella vicino al campanile del Bernascone, a due passi dalla basilica, ripristinata anni fa dopo che era stata “cementata” per evitare di diventare un ricettacolo di immondizia e dopo una battaglia condotta con l’amministrazione comunale da parte di Mauro Gregori, l’ex consigliere comunale, ora blogger, che punzecchia spesso l’amministrazione comunale. «Londra sta moltiplicando le fontane, mentre Milano ha installato 22 distributori di acqua gratuita nei vari quartieri. Perché non prendere esempio?».
C’è la vicenda “buco” in piazza San Giuseppe, poco lontano dall’ingresso della chiesa. Le condizioni di quella fontanella erano miserrime, negli ultimi tempi prima che venisse rimossa. E bene è stato portarla via, ma per essere sostituita o aggiustata, di certo ripulita dalle scritte. Invece per coprire la buca è stato posizionato un doppio cestino dei rifiuti. Utile, per carità, ma decisamente meno evocativo della fontanella.
Un altro manufatto rimosso e mai più ricollocato al suo posto è quello di piazzale Kennedy. L’idea di riattivare le fontanelle che si trovano anche in alcuni quartieri ma che sono in pessime condizioni, viene dopo la svolta ecologista che ha coinvolto tutti e la richiesta, giunta anche in consiglio comunale (tramite una mozione di Rinaldo Ballerio della lista Orrigoni). L’idea è la seguente: via la plastica dai consigli comunali, niente bottigliette d’acqua ma anche niente vetro, meglio tutti con le borracce.
Dunque, anche i consiglieri comunali vengano al “lavoro” in municipio con una bella borraccia ecofriendly.
La vicenda della fontanella in pietra appoggiata all’edificio di BancaIntesa, vicino al campanile della basilica, ricorda battaglie d’altri tempi. Correva l’anno 2015, giunta Fontana, ma sembrano passati secoli. La fontana era disattivata, dal rubinetto usciva solo polvere e nella vasca era stato realizzato una sorta di... monumento alla fontanella. Solo sabbia e ciottoli messi apposta per coprire una vasca, deposito di detriti. L’acqua ricomincia a scorrere dopo una serie di verifiche anche rispetto all’immobile al quale era appoggiato il manufatto. Poi, il ripristino, grazie all’intervento dell’allora assessore Riccardo Santinon.
«Casette dell’acqua ve ne sono, Milano insegna che se i cittadini ne avessero a disposizione di più - conclude Gregori - , con tanta acqua buona controllata e gratuita, sarebbero davvero felici».
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