CITTÀ SICURA
Poliziotti in bici al Sacro Monte
Non solo Volanti o pattuglie appiedate a presidiare centro e giardini

Li si vede pedalare sul percorso di sassolini tra i parterre dei Giardini Estensi e “uscire” dal parco principale della città, in via Sacco, per dirigersi in altre zone del centro storico. Nella stessa mattina gli agenti della Polizia di Stato si possono incontrare lungo la salita che porta al Sacro Monte e su, fino al Campo dei Fiori.
Una presenza costante nei giardini, nelle strade del centro e nel borgo sulla montagna sacra di Varese che sta diventando consuetudine, quella delle pattuglie degli agenti della Polizia di Stato (che fanno capo alle Volanti, coordinate dal dirigente Jacopo De Angelis) su mezzi di... trasporto diversi dalle auto con le quali siamo abituati a incrociarli in città. È stato potenziato il controllo del territorio con le pattuglie della Polizia di Stato sia in auto, sia in moto, in bicicletta e a cavallo.
Il controllo dei parchi cittadini, in particolare, rientra in una iniziativa voluta dal questore Giovanni Pepè per dare un messaggio di controllo e prevenzione e sicurezza ai tanti cittadini che in questi giorni frequentano parchi e giardini e ai turisti che godono della bellezza delle aree verdi pubbliche.
Da qualche mese, inoltre, si possono incrociare gli agenti in e-bike, le biciclette a pedalata assistita (dono alla Questura di Varese da parte del cavaliere Alfredo Ambrosetti). Vi sono anche gli scenografici pattugliamenti degli agenti che cavalcano splendidi cavalli, presenze che attirano la curiosità di adulti e bambini.
Modalità che declinano il concetto di “polizia di prossimità”, così come da anni sono attivi i poliziotti di quartiere, e che rappresentano una modalità di azione e attività da parte delle forze dell’ordine che non intervengono in emergenza, o meglio non solo, ma si mettono totalmente a disposizione dei cittadini, dei commercianti, delle persone anziane a passeggio al parco o in centro. Se è più difficile avvicinare gli agenti che passano su un’auto di servizio, non lo è al contrario avvicinarsi e scambiare due parole con gli agenti che stanno pedalando o che passano su mezzi più semplici all’interno delle strade del centro. Ecco dunque che si instaura un rapporto nuovo e diverso con i poliziotti e magari si segnala qualcosa che non va, un movimento sospetto, un viavai poco chiaro. Contatti che non necessariamente devono tradursi in una operazione di polizia in quel momento, ma che servono per garantire sicurezza ai cittadini.
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