IL DEGRADO
Ritornano i vandali a Villa Mylius
Rifiuti, bivacchi e inciviltà: piscina ridotta a discarica
Il chiosco con i tavolini all’aperto, i prati, l’area dedicati ai cani e i vialetti alberati dove c’è chi cammina e chi fa jogging. In cima alla collinetta, troneggia l’elegante Villa Mylius. Ma, se si va poco oltre, lo scenario cambia radicalmente.
A tornare al centro delle polemiche è la zona dell’antica piscina, dove il degrado ha ripreso a imperversare: ripulita nel luglio dell’anno scorso, la vasca progettata quasi un secolo fa dall’architetto Pietro Porcinai, è di nuovo sprofondata nei rifiuti, così come la zona degli spogliatoi.
Nella vasca si sono accumulati alcuni centimetri di acqua piovana, dove ora galleggiano bottiglie e rifiuti di vario tipo, mentre dal fondo affiora un archetto di metallo con tanto di base in marmo. In condizioni ancora più disastrose è la parte degli spogliatoi e dei bagni, dove i graffitari - o aspiranti tali - in libera uscita continuano a imbrattare i muri.
Anche la struttura in sé è ormai piuttosto malridotta: le porte sono state sfondate, i sanitari divelti e i tubi di scarico riempiti di immondizia.
Tutt’attorno è un tappeto di cocci di bottiglia e rifiuti, segno concreto che qui continuano a verificarsi bivacchi sia di giorno sia di notte: del resto, la zona è poco frequentata (in pochi si spingono fin quassù) e soprattutto basta scavalcare le recinzioni, ormai tagliate in più punti, per arrivare oltre gli spogliatoi e quindi al riparo dallo sguardo di eventuali passanti.
La questione era già emersa esattamente un anno fa, con le segnalazioni di alcuni utenti del parco lungo viale Aguggiari.
L’assessore comunale alla Tutela ambientale Dino De Simone aveva assicurato interventi, che nel giro di due mesi sono poi avvenuti: la piscina era stata svuotata dai liquami e, così come l’area circostante, ripulita dai rifiuti (tra cui perfino una bicicletta gialla del servizio Ofo), ed erano state riposizionate le reti che dovrebbero impedire l’accesso.
Ma ora la situazione pare tornata come prima: recinzioni tagliate e rifiuti ovunque.
«Stiamo cercando 300mila euro - aggiunge l’assessore De Simone - ma stiamo anche cercando di capire se nei lavori di riqualificazione della villa si riesca a recuperare una quota utile alla sistemazione della piscina. Il nostro patrimonio edilizio, sia storico sia terziario, come scuole e servizi, necessita di svariati milioni per essere riqualificato. Per cui le scelte politiche sono quelle che determinano un ordine di priorità e di tempistica. Noi siamo sempre a caccia di finanziamenti di ogni tipo, fin da quando ci siamo insediati. Villa Toeplitz e la scuola Pellico, ad esempio, sono casi di riqualificazione importante».
Va detto, comunque, che il resto del parco rappresenta uno spazio a pochi passi dal centro, utile e apprezzato, impreziosito ancora di più dal chiosco con i tavolini all’aperto.
«Dobbiamo portare qui tante persone - chiosa l’assessore -. È un modo positivo per rendere più bello il parco».
Il tutto in attesa che entrino nel vivo gli interventi per trasformare la villa - donata insieme al parco all’Amministrazione comunale dalla famiglia Babini Cattaneo nel dicembre 2007 - nell’Accademia di alta cucina intitolata a Gualtiero Marchesi: secondo il cronoprogramma illustrato pochi mesi fa, da giugno potrebbero mettersi al lavoro gli operai.
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