SANITÀ
Varese, vaccinazioni: si riparte
Scatta la doppia campagna antinfluenzale e Covid. Domenica dedicata ai soggetti a rischio in 80 centri della Lombardia: «Prima i fragili, poi con calma tutti gli altri»
C’è la pensionata che ogni pomeriggio va a prendere i nipotini all’asilo. Ci sono le mamme con figli piccoli e quelle che davanti ai nasi colanti si chiedono se sia solo raffreddore. Ci sono, infine, coloro che hanno a casa malati e persone in condizioni delicate. Alzi la mano chi non se l’è chiesto almeno una volta: «È l’ora del vaccino? Antinfluenzale o anticovid?». Domanda doppia, oggi più di ieri, con il coronavirus ancora in circolazione ma non più nemico temutissimo come all’inizio della pandemia.
La risposta delle autorità sanitarie è una giornata dedicata alla protezione delle categorie più fragili.
Oggi, domenica 1 ottobre, in 80 centri lombardi parte la campagna per la vaccinazione antinfluenzale con una giornata dedicata a persone over 60, bambini dai 2 ai 6 anni, donne in gravidanza, operatori sanitari, appartenenti alle forze dell’ordine, polizia locale, vigili del fuoco, insegnanti e personale scolastico.
Varese e la provincia aprono le porte di nove centri, a cui se ne aggiunge uno nel Comasco. Cancelli aperti nei poli di Ats Insubria dalle 9 alle 15 nel Varesotto e dalle 13 alle 19 a Como. Per accedere serve la prenotazione dell’orario - possibile durante la giornata di oggi - sul portale vaccinazioneantinfluenzale.regione.lombardia.it. E l’Ats incalza: «Un’occasione di salute».
«OBBLIGO MORALE»
La campagna punta sull’antinfluenzale, ma potrà essere co-somministrato (cioè con un’iniezione separata) il nuovo vaccino anti-covid aggiornato XBB 1.5. L’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, si è speso a favore dell’iniziativa. «Una campagna importante - ha detto - che vogliamo inaugurare con una giornata simbolo. Vaccinarsi è un obbligo morale, serve a tutelare noi stessi e le persone fragili che sono vicine. Per quanto riguarda l’anti-covid, sottolineo che si tratta di nuovi vaccini che coprono tutte le varianti oggi in circolazione. Non si può dunque parlare di quinta dose».
FASE 2
Quello di oggi è solo il momento iniziale di un percorso che entrerà nella seconda fase da lunedì con le somministrazioni dell’antinfluenzale ai pazienti cronici e alle donne incinte, oltre che agli operatori, nelle strutture ospedaliere. Poi sarà il momento delle Rsa e dei centri per disabili e per persone non autosufficienti.
Dal 9 scenderanno in campo i medici di base e i pediatri, nei propri ambulatori. A partire dal 16 faranno la loro parte anche le farmacie, in questo caso mediante prenotazione attraverso la piattaforma regionale, che servirà dal 23 anche per i centri vaccinali.
TOCCA A ME?
Inutile negare che con l’obbligo di quarantena da coronavirus uscito dai vademecum, i dubbi siano quasi aumentati tra chi non rientra nelle fasce a rischio. «Siamo all’avvio della campagna antinfluenzale 2023/2024 che rappresenta davvero per i cittadini un’occasione di salute», sottolinea Paolo Bulgheroni, direttore del Dipartimento di Igiene e Sanità Pubblica di Ats Insubria. «L’antinfluenzale consente di tutelare i soggetti fragili e anche noi stessi. Per alcune categorie, il primo ottobre viene offerto anche il vaccino anti-covid, che copre le varianti attualmente in circolazione e invitiamo sicuramente anche a effettuare questo vaccino».
«Nella prosecuzione della campagna - aggiunge Bulgheroni - raccomandiamo la vaccinazione antinfluenzale ai soggetti più fragili e quindi alle persone a rischio per patologia, familiari e contatti di soggetti ad alto rischio di complicanze, donne gravide, operatori sanitari, farmacisti, veterinari, infermieri e ancora agli over 60 anni, ai bambini da 6 mesi ai 14 anni. Anche forze dell’ordine, polizia locale, vigili del fuoco, insegnanti e personale scolastico rientrano tra le categorie a cui consigliamo fortemente di prenotarsi».
Gli altri? Niente panico. «Questa fase è indicata per le categorie a rischio», rimarca Marino Dell’Acqua, che è direttore sociosanitario di una delle Asst del Varesotto, la Valle Olona. Ma con calma «tutti possono vaccinarsi». Per quanto riguarda il Covid, «l’indicazione è di aspettare novanta giorni dall’ultima somministrazione o dalla malattia».
I medici di base ancora una volta sono il primo riferimento per valutare le situazioni specifiche. È stato predisposto anche il numero verde 800.894.545, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19, utile sia per reperire informazioni sia per prenotare.
Lo scorso anno, a dicembre, fu organizzato l’open day vaccinale per bambini, ragazzi e donne gravide.
© Riproduzione Riservata