SOFFERENZA
La malattia, il lavoro perso, zero supporti: il calvario di Veronica
La donna, che abita a Vedano Olona, soffre di fibromialgia: per lei nessun aiuto

Da quindici anni Veronica Mazzucchi vive intrappolata in un corpo che le infligge dolori incessanti, continui e devastanti. A soli cinquant’anni la sua vita, a Vedano Olona, è scandita dalla lotta contro la fibromialgia, una malattia “invisibile” ma implacabile, che limita ogni aspetto della sua esistenza: lavoro, relazioni, persino la possibilità di sperare in una cura.
SENZA SUPPORTI
Colpita da una forma grave e farmacoresistente, Veronica non solo deve affrontare i dolori che le devastano tutto il corpo, ma anche l’ingiustizia di dovere pagare di tasca propria le medicine e i trattamenti che potrebbero alleviare, anche solo di poco, la sua sofferenza. Lo scorso ottobre è arrivato l’ennesimo “no” del Governo al riconoscimento della fibromialgia negli elenchi ministeriali delle patologie croniche e al suo inserimento nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), negando così ai malati un supporto concreto e indispensabile per affrontare la loro quotidiana sofferenza.
MALATTIA INVISIBILE
«Questa malattia viene considerata invisibile - spiega - eppure io ci faccio i conti ogni giorno, come tutti coloro che ne soffrono. È una malattia a forte impatto sociale, perché molti di noi perdono il lavoro e io ne sono un esempio concreto. I dolori sono devastanti e nessuna medicina riesce a darmi un sollievo continuativo». La donna, non avendo attualmente un impiego, è costretta farsi aiutare dalla madre anziana per poter pagare gli integratori (40 euro a scatola), mentre rinuncia ai trattamenti che potrebbero esserle di supporto, ma che sono troppo cari.
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