TRASPORTI E PASSIONE
Viaggio nel tempo sulle carrozze d’epoca del Laveno Express
Tutto esaurito treno a vapore da Milano Centrale al lago Maggiore. Approdo puntale dopo due ore e 20 minuti di percorso
«Un bello e orribile mostro si sferra, corre gli oceani, corre la terra»: sono trascorsi quasi 160 anni da quando il giovane Giosuè Carducci paragonava il treno a vapore nientemeno che a Satana, ma il fascino che ancora ieri ha pervaso chi lo attendeva a Rho, Busto Arsizio, Gallarate è rimasto più o meno lo stesso. Il Laveno Express è partito alle 9.40 da Milano Centrale con una decina di carrozze anni Trenta e Cinquanta al seguito, è giunto a Laveno alle 12 in punto, come da orario e certo suscitando l’invidia dei pendolari che invece devono fare i conti ogni giorno con i consueti ritardi nonostante i convogli non viaggino più a carbone.
FAMIGLIE IN CARROZZA
Ma questo è un altro discorso che ieri non ha trovato spazio fra i 260 passeggeri attirati dall’idea di fare un viaggio non solo nello spazio, ma anche nel tempo. Famiglie con bimbi piccoli, cicloturisti con la due ruote alloggiate nell’apposita carrozza, coppie “in età” alla ricerca di una domenica alternativa. La stagione dei Treni Storici, varata da Fondazione Fs e Treni Turistici Italiani col sostegno di Regione Lombardia, ha centrato l’obiettivo di regalare (è quasi il caso di dirlo: 10 euro il biglietto, bambini gratis) una gita fuori porta lasciando finalmente in garage l’automobile. Percorrendo la stessa linea ferrata inaugurata nel 1886, quando il capoluogo lombardo contava meno di 400mila abitanti e Laveno appena 1.500, il restaurato “Laveno Express” è sbucato dal rettilineo a poche centinaia di metri dalle rive del lago Maggiore facendosi annunciare dall’inevitabile sbuffo bianco della locomotiva e dal caratteristico fischio lacerante: non si sa dire se alla vista più entusiasti siano stati i bambini o i loro genitori, tutti desiderosi di osservare da vicino il “mostro di ferro” che nel corso di oltre un secolo ha trasportato generazioni di lombardi per ragioni di lavoro e di tourisme, come si diceva allora. Che poi definirlo “espresso” è senz’altro un’esagerazione, almeno secondo i parametri dei giorni nostri, perché lo sferragliante convoglio ha impiegato ben 2 ore e 20 minuti per coprire 65 chilometri dal momento che ha potuto sfiorare solo in alcuni tratti la massima velocità di 75 all’ora, ma ovviamente senza recriminazioni per la “lentezza”, anzi godendo appieno dell’opportunità. Fotografie e video si sono moltiplicati, segno che l’idea ha centrato il bersaglio.
LA GITA NELLA GITA
I passeggeri si sono goduti la giornata al lago, soltanto tiepida perché il cielo è rimasto in larga parte nuvoloso ma comunque piacevole, hanno affollato i ristoranti, qualcuno s’è goduto il pranzo al sacco pedalando verso Cerro o addirittura verso Luino, pochi altri si sono spinti coi traghetti a Intra e infine si sono tutti imbarcati per il ritorno alle 17.28, puntuali come all’andata. In altre parole hanno fatto turismo lasciando finalmente l’auto a casa almeno per un giorno.
C’è da credere che parecchi si regaleranno il bis o faranno il passaparola: Milano-Laveno si replicherà il 2 giugno e l’8 settembre (due date storiche), Milano-Monza-Como è in programma il 12 maggio e il 13 ottobre, Milano-Lago d’Iseo il 19 maggio, il 16 giugno, il 15 settembre e il 20 ottobre, Milano-Mortara il 16 maggio e il 29 settembre, Milano-Lecco il 22 settembre e il 27 ottobre, Milano-Chiavenna il 23 giugno e Milano-Cremona il 17 novembre.
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