IN SCENA
Viola Marietti, un ciclone al limite dello sputtanamento
A Palazzo Estense l'appuntamento con "Parola di donna"

Ne esci con la stessa considerazione della specie umana che offre il film Bugonia, eppure, proprio come quando vedi Bugonia, ridi. Per divertire toccando nervi scoperti, occorre saperci fare. Come Viola Marietti. Gioca a presentarsi vulcanicamente scomposta ma il suo è un delirio ben organizzato.
O almeno lo è in “ALDST Al limite dello sputtanamento totale”, il monologo proposto al Salone Estense per Parola di donna, l’appuntamento più fuori dal coro delle sei edizioni di una rassegna non certo ispirata all’omologazione. La protagonista si colloca, anagraficamente ma non solo, a metà strada tra la coppia Lilli Carati-Gloria Guida di Avere vent’anni, pellicola di Fernando Di Leo, e l’Andrea Delogu del testo teatrale 40 e sto.
In realtà, più che convivere, combatte con un’inquietudine adolescenziale che sembra non volere finire mai. Si sente inadeguata in un mondo popolato da parenti, amicizie e amori altrettanto inadeguati. Tra autocommiserazione e sciabolate all’indirizzo del prossimo, l’attrice, autrice e coregista milanese strappa sorrisi amari, risatine isteriche ma anche risate piene e, infine, applausi, convinti. Difficile, pur con tutta la peggior volontà, derubricare ALDST a stand-up comedy, casella non da oggi stipatissima. A meno che si voglia confinare in questa categoria lo stesso Eric Bogosian, altro dalle parole sin troppo in libertà, di Piantando chiodi nel pavimento con la fronte, uno dei tanti lavori (e autori) fatti scoprire agli italiani, varesini compresi, da Luca Barbareschi.
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