IL QUARTIERE
Borsano vuole risollevarsi: «Svegliamoci»
Il consigliere comunale Fiore: «Ci si piange addosso. Invece bisogna unire le forze per il rilancio»
Il quartiere è in crisi. E’ andato indietro. Ma vuole reagire. «Dobbiamo svegliarci. Bisogna unire le forze per rilanciare Borsano» l’esortazione di Emanuele Fiore, borsanese doc e anche consigliere comunale di Busto Arsizio. Fiore raccoglie la provocazione dell’edicolante di via della Ricordanza, che ha invitato i borsanesi a sostenere concretamente il quartiere, invece di piangere sul latte versato quando i negozi abbassano per sempre la saracinesca. L’ultima chiusura è quella del Bar De Filippo, un locale storico che per decenni è stato il cuore del commercio del quartiere, un tempo molto florido.
I TEMPI CAMBIATI
«Bisogna premettere che i tempi sono cambiati - osserva Fiore -. Solo pochi anni fa nel territorio di Busto non c’erano centri commerciali, e di conseguenza veniva più facile andare a fare la spesa nel negozio sotto casa. Da qualche anno a questa parte, i supermercati sono spuntati come i funghi. E il commercio di vicinato è stato inevitabilmente penalizzato. Non è però colpa dei borsanesi, vanno ad acquistare dove c’è convenienza». Lo scenario insomma è ben diverso rispetto al recente passato: oggi c’è molta più possibilità di scelta. E il cittadino – specie in tempi di crisi – sceglie anche (o soprattutto) in base al portafogli.
IL REGISTRO DA CAMBIARE
Detto questo, Fiore non nasconde le criticità. Anzi, concorda con l’edicolante Armando De Luca sulla necessità di cambiare registro alla svelta per salvare il quartiere: «Stiamo diventando un dormitorio - ammette il consigliere di “Popolo, Riforme e Libertà” -. Certo, ci sono realtà che si danno da fare per creare aggregazione (penso al Club “Folclore e Sport” o la parrocchia), ma è vero che negli ultimi anni siamo diventati sempre più periferici. Lamentarsi non basta. Bisogna darsi da fare, tutti insieme».
L’ESEMPIO DI BEATA GIULIANA
Cambiare si può. Fiore porta l’esempio di Beata Giuliana, almeno di quella fetta che si affaccia sul Sempione: «Loro hanno saputo rinnovarsi - sottolinea il consigliere borsanese -. Fino a non molti anni fa veniva considerato un quartiere “di frontiera”, ma oggi sta cambiando volto. La riqualificazione dell’area ex Mizar sta facendo da traino al rilancio della zona, a livello commerciale e sociale. Dobbiamo pensare a qualcosa di simile anche per Borsano».
Sì, perché «tutto si tiene»: il risveglio delle attività produttive e commerciali porta con sé sviluppo, sicurezza, aggregazione: «Faccio solo un esempio – continua Fiore - : nella banca di Borsano lavoravano cinque persone che a mezzogiorno andavano a mangiare al bar lì vicino. Con la chiusura della banca, il bar ha perso dei clienti fissi. Bisogna fare in modo che Borsano diventi attrattiva e appetibile per chi vuole aprire un’attività: ma come riuscirci se da noi non sono neanche stati posati i cavi della fibra ottica? Da questo punto di vista il nostro territorio è rimasto largamente scoperto, e ciò rappresenta un grosso svantaggio sia per i privati sia, soprattutto, per le attività economiche».
L’INCENERITORE
Senza dimenticare uno dei “cavalli di battaglia” di Fiore, ovvero la presenza a Borsano dell’inceneritore di Neutalia (ex Accam): «Una situazione che a quanto pare si protrarrà ancora a lungo, e già adesso stiamo registrando un netto aumento del traffico di mezzi pesanti che vanno e vengono dall’impianto».
Sono numerosi, dunque, i fronti su cui i borsanesi sono pronti a impegnarsi per far rivivere il quartiere: «Ma serve unire le forze – è l’invito di Fiore -. Se ci dividiamo in mille frazioni non si va da nessuna parte. Occorre andare oltre i personalismi e lavorare compatti per il bene del quartiere. Tante attività si sono fermate per il Covid e non sono più ripartite. Dobbiamo svegliarci. Io sono pronto a fare la mia parte».
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