SANT’ANNA
Varco sbarrato, code infinite
Pd sulle barricate per l’accesso chiuso a 336 e autostrada: «Va trovata una soluzione»
La questione del varco murato resta aperta, spinosa, velenosa.
Perché quella scelta di impedire l’accesso in superstrada 336 (e quindi in autostrada) da Sant’Anna, obbligando tutti i mezzi a portarsi sulla rotonda della Giardineria, continua a produrre intasamenti e tensioni.
Non solo: quando avvengono incidenti in prossimità dello svincolo - come nel caso di due tir che si sono rovesciati su quel tratto - qualsiasi possibilità d’innesto si blocca.
Ecco allora che dopo le decine di proteste degli automobilisti, ma anche dopo le sollecitazioni della stessa polstrada per verificare la tenuta viabilistica di quel tragitto cosparso di blocchi in cemento, ora anche la politica scende in campo. Lo fa il Partito Democratico, che ha deciso di spostare la faccenda a livello regionale, con il suo consigliere Samuele Astuti.
L’esponente del centrosinistra ha dunque protocollato un’interrogazione all’assessore ai trasporti Claudia Terzi (Lega), per ottenere chiarimenti ma anche interventi rispetto all’iniziativa presa da Anas ormai dal 26 luglio.
Ciò perché, quella che allora sembrava una decisione assunta in concomitanza del Bridge (che spostava tutti i voli per tre mesi da Malpensa a Linate), in realtà non è venuta meno nel momento in cui lo scalo milanese è stato riattivato.
Un perdurare del blocco che va a confermare come si tratti di un provvedimento preso a prescindere da fatti contestuali, bensì voluto per evitare che in troppi continuassero a utilizzare quel tratto di innesto alla 336, come punto di uscita: manovra vietata ma in realtà abbastanza diffusa e certamente pericolosa. Il punto, però, è che la situazione a rischio si è solo spostata un centinaio di metri più avanti, al bivio autostradale che può condurre a Varese e a Milano.
«Dall’assessore Terzi - afferma Astuti - vorremmo sapere se sia a conoscenza delle motivazioni che hanno spinto Anas ad attuare questo provvedimento e se si tratti di una chiusura temporanea o definitiva, nonché se lei ritenga, dati alla mano, che questo progetto di sicurezza sia efficace ai fini della riduzione degli incidenti».
Il pressing del Pd lombardo è in realtà sostenuto dall’attivismo della sezione locale, tant’è che anche la capogruppo consiliare Valentina Verga descrive i problemi riscontrati da tanti suoi concittadini: «Questa modifica - dice - sta procurando diversi disagi alle persone che passano da quella zona, in quanto ha allungato i tempi di percorrenza con deviazioni, code e incidenti». Lei, in verità, la stessa domanda l’ha posta al sindaco Emanuele Antonelli, senza avere ancora avuto una risposta. «Eppure - insiste assieme ad Astuti - deve pur esserci un modo di valutare con Anas differenti soluzioni possibili per la messa in sicurezza di questo tratto, riaprendo lo svincolo originario e favorendo una maggiore fluidità della viabilità del traffico, in particolare nelle ore di punta».
In attesa di novità, per adesso da Sant’Anna non si entra in A8 e ogni giorno il traffico s’ingolfa attorno a una rotatoria.
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