LA DECISIONE
Delitto di Casbeno, Manfrinati a processo
Il giudice ha respinto la richiesta di perizia presentata dal difensore
Marco Manfrinati è stato rinviato a giudizio: sarà processato dalla Corte d'assise per il delitto di Casbeno. Prima udienza il 9 maggio 2025. Il pm aveva richiesto il rinvio a giudizio, istanza a cui si è poi associata la parte civile. La difesa aveva invece chiesto al giudice di escludere tutte le aggravanti - dalla premeditazione all'aver agito contro le persone offese dal reato di atti persecutori - avanzando così istanza di rito abbreviato, che consentirebbe, in caso di condanna, di evitare l'ergastolo. Il gup ha respinto anche la richiesta di sequestro conservativo dei beni dell'imputato avanzata dal legale di parte civile.
Bocciata anche la richiesta di perizia psichiatrica.
Così ha deciso il gup del tribunale di Varese, Marcello Buffa, in apertura dell'udienza preliminare di oggi, martedì 8 aprile, del procedimento a carico di Manfrinati. L'ex avvocato quarantunenne, presente in aula, è accusato dell'omicidio dell'ex suocero Fabio Limido e del tentato omicidio dell'ex moglie Lavinia Limido nell'aggressione avvenuta in via Menotti a Varese il 6 maggio 2024. La richiesta di perizia psichiatrica era stata chiesta dal difensore dell'imputato, l'avvocato Fabrizio Busignani. Richiesta a cui si sono opposti sia il pm Maria Claudia Contini, sia la parte civile (tutta la famiglia Limido-Criscuolo si è costituita, con l'avvocato Fabio Ambrosetti). Poi è iniziata la discussione delle parti, al termine della quale il gup dovrà decidere se rinviare a giudizio l'imputato davanti alla Corte d'assise.
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