MILANO
Difesa ex procuratore Venditti: 'Accusa surreale'

(ANSA) - MILANO, 26 SET - "L'intero sistema giudiziario si
destabilizza con una simile surreale impostazione". Così
Domenico Aiello, il difensore dell'ex procuratore di Pavia,
Mario Venditti, ha commentato l'indagine dei pm di Brescia a
carico del suo assistito.
Il legale, in una nota indirizzata anche al ministro Nordio,
scrive, riferendosi a un appunto trovato a casa dei genitori del
37enne, che un singolare e variegato iter giudiziario, con
diverse istanze di revisione respinte, anni e anni di processo"
che si è chiuso con la condanna definitiva di Alberto Stasi,
"cede il passo di fronte ad un solo rigo di un appunto, allo
stato privo di autore".
La nota di Aiello, che pare più una lettera non senza toni
polemici, esordise così: "Onorevole Ministro Nordio, ho letto il
decreto di perquisizione e sequestro. Francamente spero vi sia
dell'altro materiale di indagine che giustifichi una simile
aggressione, con un massiccio impiego di risorse e di uomini sul
territorio, nei confronti di un incensurato servitore dello
Stato. Sarebbe avvilente e sconfortante, scoprire il contrario".
Dopo di che l'avvocato prosegue: "l'intero sistema
giudiziario si destabilizza con una simile surreale
impostazione. Se un appunto proveniente dall'ambiente familiare
di un indagato diventa, dopo anni, sufficiente a produrre una
indagine per corruzione a carico di colui, l'unico di una lunga
serie di magistrati, che ha assunto quella che riteneva una
decisione giusta, addirittura confermata dalla Cassazione,
allora vale tutto, ma per cortesia non parliamo più di
Costituzione e garanzie per gli indagati Non parliamo di
proporzione o misura, senza la quale la Giustizia diventa
violenza o vendetta".
Quindi il difensore chiarisce con "qualche dato: il dott.
Venditti non ha mai fatto il gip, né ha mai disposto o deciso
l'archiviazione di chicchessia. Il dott. Venditti non ha mai
svolto alcuna indagine presso la procura di Vigevano, la sola a
svolgere indagini per l'omicidio di Chiara Poggi. Il Procuratore
Venditti si è occupato di Sempio in coassegnazione con altro
magistrato della Procura di Pavia a marzo 2017, soltanto dopo il
passaggio in giudicato della sentenza di condanna Stasi,
disposto dalla corte di Cassazione a dicembre 2015"
"Tutto questo, un singolare e variegato iter giudiziario, con
diverse istanze di revisione respinte, anni e anni di processo,
- osserva ancora l'avvocato - cede il passo di fronte ad un
solo rigo di un appunto, allo stato privo di autore, non certo
univoco e rinvenuto guarda caso proprio adesso, il cui contenuto
è stato già spiegato in diretta dal difensore dell'allora
indagato Sempio, con coraggio e onestà. La banalità dell'ovvio"
Infine un "nota a margine: ancora prima che entrassi per
assistere alle operazione di perquisizione, alle 8,30 del
mattino, sulle tv nazionali scorrevano immagini dei soliti volti
che da mesi alimentano il palinsesto 'Garlasco'. Altro che
segreto investigativo. Tutto avvien in diretta, forse è ora di
smetterla". (ANSA).
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