LA SVOLTA
Eremo, largo ai privati
La gestione della parte turistica di Santa Caterina del Sasso verrà affidata per sette anni a una società
1970-2020: a cinquant’anni esatti dal passaggio di proprietà dalla parrocchia alla Provincia, per l’Eremo di Santa Caterina del Sasso sta per aprirsi una fase storica nuova.
Lo scorso 4 dicembre Daniele Cassinelli, direttore dei Musei Civici di Varese, ha ricevuto da Villa Recalcati l’incarico amministrativo-contabile per dare avvio al progetto di valorizzazione del complesso affacciato sul lago Maggiore; ad esso pochi giorni fa lo stesso ente ha fatto seguire la delibera che dà il via libera all’affidamento in concessione per sette anni ad una società privata, da reclutare in breve tempo tramite apposito bando pubblico, cui affidare la gestione del bene monumentale.
In altre parole, con l’intervento del privato si vuol separare la parte prettamente religiosa, affidata oltre un anno fa - d’intesa con la curia ambrosiana - alla Comunità Francescana di Betania, da quella turistica.
Un deciso cambiamento di rotta che fa seguito agli ottimi risultati ottenuti a seguito dell’introduzione della bigliettazione: dal primo maggio scorso a fine 2019 sono stati staccati circa centomila tagliandi d’ingresso (costo 5 euro, 3 il ridotto, 1 euro per l’ascensore, gratis per i residenti nel Comune e per la sola partecipazione alle funzioni religiose), cui si aggiunge - secondo un calcolo approssimativo - la quota di 20mila persone che hanno usufruito gratuitamente della scalinata per scendere dal parcheggio all’ingresso, senza accedere all’Eremo.
«Un totale di 120mila presenze in circa sette mesi che fa ben sperare in un rilancio in senso turistico del bene e che ci consente di avere a disposizione nuovi fondi da investire nel suo mantenimento e nella sua progettualità turistica», afferma il consigliere provinciale delegato, Marco Riganti.
Anche la cultura, dunque, può produrre reddito? «Se accade per migliaia di siti monumentali lungo lo Stivale, può valere anche per noi».
Anche perché, per riprendere le parole contenute nella stessa delibera del presidente Emanuele Antonelli, «è interesse e obiettivo della Provincia promuovere e valorizzare il compendio dell’Eremo di Santa Caterina e Cascine del Quiquio ai fini culturali, spirituali, didattici e turistici, riqualificando gli spazi commerciali e di accoglienza, gestendo l’accoglienza del pubblico, assicurando un servizio continuativo ed adeguato all’importanza del sito di rilevanza sovra provinciale».
Il professionista incaricato dalla Provincia ha presentato «un progetto articolato in più parti dal quale si evince che, per la valorizzazione del compendio (Eremo, Cascine del Quiquio, area parcheggio), l’istituto giuridico idoneo è la concessione, in quanto permette sia la valorizzazione del bene che l’insieme di attività necessarie al costante monitoraggio dello stato manutentivo dei luoghi».
Senza dimenticare «l’implementazione dei servizi all’utenza, che garantiscano una maggiore fruizione adeguata all’importanza del compendio».
Chiusa l’esperienza gestionale, a quanto sembra poco felice, con la Strada dei Sapori, derivazione della Comunità montana Valli del Verbano, per il bene culturale più visitato del Varesotto si apre una pagina nuova.
© Riproduzione Riservata