IN CONSIGLIO
«Io non ho padroni»
Martucci (FI) replica alla Lega. E intanto la sfiducia al sindaco Cassani attende

Leonardo Martucci (il forzista fuori dalla maggioranza) parla a braccio per ricordare a tutti e in primis al capogruppo della Lega, Stefano Deligios, che lui non legge veline e prende decisioni «senza avere padroni dietro le spalle».
Giovanni Pignataro (Pd) solleva invece il caso dell’ordinanza sindacale con la quale si affida alla dirigente Marta Cundari - è coinvolta nel caso Mensa dei Poveri come ex capo dell’Urbanistica - per la guida del Suap (Sportello unico attività produttive) collocandola nello stesso ufficio occupato fino al 7 maggio: «È irrazionale. È un danno per l’immagine del Comune e per l’efficienza amministrativa. È un grande problema». Il sindaco Andrea Cassani difende la scelta parlando di tutela dei diritti dei lavoratori.
Ancora. Il ferrazziano Luca Carabelli (Gruppo Misto) spiega perché ora si trova con il collega Luigi Fichera ai banchi dell’opposizione di centrosinistra: «Siamo da questa parte per eccesso di coerenza. Siamo rimasti i gendarmi del programma elettorale abbandonato dal sindaco».
Mentre Giuseppe Martignoni (Fratelli d’Italia), a parte la parentesi locale in cui offre solidarietà alla Rama di Pomm per gli attacchi animalisti pro asini, alza lo sguardo oltre Gallarate ricordando i soldati italiani feriti in Iraq e attaccando i comunisti cinesi per la morte del giovane contestatore di Hong Kong. Per il quale, poco dopo, Anna Zambon (Pd) chiede un minuto di silenzio.
Ebbene, il minuto tutti in piedi e zitti è l’unico atto politico concreto del consiglio comunale di ieri sera. Che, privato del punto sull’esternalizzazione del verde (il più rischioso per la tenuta della maggioranza), rimane una seduta tecnica dedicata a linee programmatiche e bilancio, in cui in modo abbastanza surreale il tema del momento viene soltanto sfiorato. Logico, però, che non ci siano sviluppi: le trattative, da una parte e dall’altra, sono in corso e la mozione di sfiducia al sindaco arriverà in aula prossimamente. Quindi, ci sono semplici schermaglie. Davanti a un pubblico discreto tra cui non manca la delegazione sinti.
Alle 19.40, il solo in aula è Martucci. Mentre la maggioranza è riunita per decidere il da farsi. Un quarto d’ora dopo, fatto l’appello, il forzista separato in casa parla per primo. «Io sono una persona seria», dice. «L’assessore all’Urbanistica manca, il dirigente manca e il segretario comunale manca. Non ho inventato niente».
Nessun altro riferimento all’attualità. Se non in maniera indiretta nella comunicazione di Pignataro su Cundari: «È vicina al collega che è testimone nell’indagine in cui è coinvolta. Suap e Urbanistica hanno molti punti di contatto. La scelta è inopportuna. Dimostra totale confusione». Si passa agli atti dovuti. In questa seduta non c’è pericolo che la maggioranza vada sotto. Cassani, replicando alle eccezioni sulle linee programmatiche, garantisce che quando si ripresenterà davanti agli elettori dirà quanto è riuscito a compiere. Martucci è fuori dall’aula da tempo.
© Riproduzione Riservata