IN TELEVISIONE
I record di Andrea, gli exploit di Mariacristina: la Ruota della Fortuna gira nel Varesotto
Un varesino e un’isprese protagonisti al game show di Canale 5. Il bottino e il senso di appartenenza

Fate il vostro gioco, se potete. Qualunque sia, responsabilmente, perché come ammonisce Lino Banfi in uno spot, deve essere uno sfizio e non un vizio, ma, se volete, fatelo, perché il momento pare propizio. C’è qualcosa nell’aria, nella nostra aria. Una brezza chiamata fortuna. La stessa che qualche estate fa (giusto restare sul vago) premiò una passeggiata al Sacro Monte di Gerry Scotti, allora liceale in cerca di un aiutino per superare l’esame di greco. La puntata in quel di Varese gli portò bene, a giudicare dalla carriera fatta, ben oltre quel settembre di riparazione. Se è vero che ogni cosa che si fa, torna indietro, l’influenza favorevole esercitata dal nostro territorio sul re dei giochi di casa Mediaset sembra esserci restituita.
Niente trucchi, solo scherzi del destino ma sta di fatto che la nuova edizione della Ruota della fortuna ci ha visti trionfare nove puntate su dieci. Andrea Silciliano da Varese ne ha vinte sei su sette, Mariacristina Volterri da Ispra tre su tre. Ieri l’architetto si è confermata campionessa, difenderà nuovamente il titolo questa sera su Canale 5 forte di un bottino totale di 63mila euro e di una vacanza premio per due di due settimane alle Maldive.
IL SENSO DI APPARTENENZA
Lo studente universitario si era congedato con in tasca 104. 400 euro. Per dirla con il grande Freak Antoni, la fortuna è cieca, tuttavia stavolta non pare abbia agito a caso né sotto l’aspetto geografico né dal punto di vista delle persone. Andrea e Mariacristina infatti hanno in comune un non scontato senso di appartenenza. In tv, lui ha confidato il suo amore di ragazzo della Rasa per la Chiusarella e il Sacro Monte, lei ha piazzato tre o quattro proverbi dialettali e, al contrario degli altri concorrenti, non ha chiesto la “L” di Livorno ma la “L” di Laveno.
LA FESTA
Festa grande alimentata dal giovane che, non contento di avere giocato, da terzino sinistro o laterale fluidificante che dir si voglia, nel Varese, nella Sestese e nella Cuassese, ha vinto “espugnando Como”, nel senso che ha dato risposte esatte a domande sulla storia della città lariana. Piccola soddisfazione in un momento come questo in cui ai biancorossi tocca rosicare per la differenza che corre tra ciò che accade sul campo al Franco Ossola e ciò che accade in campo, e in tribuna vip, al Giuseppe Sinigaglia.
«Gira la ruota». Chissà se l’invito di Gerry Scotti ha un valore profetico. Di certo per vincere alla Ruota della fortuna non basta essere fortunati, prima di arrivare alla lotteria delle buste, occorre saperla lunga. Poi venga pure il giuoco.
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