ROMA
Maculopatia senile, positivi i primi dati sulla terapia genica
(ANSA) - ROMA, 05 DIC - La terapia genica potrebbe essere
presto utilizzata per curare in modo definitivo anche malattie
oculari comuni, e non solo forme rare, a partire dalla
maculopatia senile umida, la forma più aggressiva e rapida di
degenerazione maculare legata all'età. Sono infatti positivi i
primi dati di efficacia fino a 4 anni della terapia genica
ABBV-RGX-314: in un vicino futuro, potrebbe dunque bastare una
sola iniezione per curare la patologia e l'approvazione per la
nuova terapia è attesa nel 2027.
A dimostrarlo sono i dati più aggiornati con un follow-up
fino a 4 anni presentati al congresso internazionale FLORetina
in corso a Firenze, che confermano i risultati di un recente
studio pubblicato su The Lancet che ha valutato la compatibilità
biologica e il potenziale terapeutico della terapia genetica
ABBV-RGX-314. Positivi a 2 anni anche gli esiti delle
sperimentazioni su una seconda terapia, la 4D-150. Entrambe le
terapie potrebbero potenzialmente ridurre fino a una sola le
iniezioni intravitreali necessarie per il trattamento della
malattia ed essere disponibili dal 2027.
"I risultati presentati hanno dimostrato efficacia e
sicurezza della terapia sia da un punto di vista anatomico, che
funzionale con stabilizzazione o miglioramento dell'acuità
visiva. Inoltre, molti pazienti hanno avuto bisogno di poche o,
addirittura, nessuna iniezione supplementare di anti-Vegf
durante gli anni di follow-up, dimostrando la capacità di
RGX-314 di fornire una risposta duratura dopo una singola
somministrazione", afferma Stanislao Rizzo, presidente di
FLORetina Icoor, direttore del Dipartimento di Oculistica del
Policlinico A. Gemelli Irccs e Professore ordinario di
Oculistica presso l'Università Cattolica di Roma. (ANSA).
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