ROMA
Mattarella ha firmato quattro decreti di grazia

(ANSA) - ROMA, 24 SET - Il Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella ha firmato - ai sensi di quanto previsto dall'art. 87
comma 11 della Costituzione - quattro decreti di grazia, in
ordine ai quali il Ministro della Giustizia a conclusione della
prescritta istruttoria ha formulato avviso favorevole.
Le quattro persone interessate dai decreti di grazia firmati
dal presidente sono: Gabriele,Finotello nato nel 1991,
condannato a nove anni e quattro mesi di reclusione per il
delitto di omicidio volontario del padre commesso nel febbraio
del 2021. Nel concedere la grazia che ha estinto l'intera pena
residua da espiare (pari a quattro anni e tre mesi di
reclusione) il capo dello Stato ha tenuto conto dei pareri
favorevoli, formulati dal Procuratore Generale e dal Magistrato
di sorveglianza, delle condizioni di salute del condannato e del
particolare contesto in cui è maturato l'episodio delittuoso,
caratterizzato da ripetuti atti di violenza e minaccia da parte
della vittima nei confronti dei propri familiari.
Massimo Zen, nato nel 1971, condannato alla pena complessiva
di nove anni e sei mesi di reclusione per i delitti di omicidio
volontario e cognizione illecita di comunicazioni, commessi nel
2017. Nel concedere la grazia parziale - che ha estinto tre
anni e tre mesi della pena detentiva ancora da espiare - il
presidente della Repubblica ha tenuto conto del parere
favorevole espresso dal Magistrato di sorveglianza,
dell'intervenuto risarcimento del danno, nella somma concordata
con i congiunti della vittima, e delle condizioni di salute del
condannato. Per effetto del provvedimento del capo dello Stato
all'interessato rimarrà da espiare una pena non superiore a
quattro anni di reclusione, limite che consente al Tribunale di
sorveglianza l'eventuale applicazione dell'istituto
dell'affidamento in prova al servizio sociale (art. 47
dell'ordinamento penitenziario).
Patrizia Attinà, nata nel 1972, condannata alla pena
complessiva di due anni, otto mesi e venti giorni di reclusione
per i reati di furto e estorsione, commessi nel 2012 e nel 2016.
Nell'adottare l'atto di clemenza per l'intera pena residua da
espiare (due anni di reclusione) il presidente della Repubblica
ha tenuto conto del parere favorevole espresso dal Magistrato di
sorveglianza, del tempo trascorso dalla commissione dei reati,
del perdono concesso dalla persona offesa del reato più grave e
delle condizioni di vita e di salute della condannata;
Ancuta Strimbu, nata nel 1986, condannata alla pena
complessiva di nove anni, sette mesi e diciassette giorni di
reclusione per i delitti di estorsione e di violazione della
disciplina in tema di sostanze stupefacenti. Nel concedere la
grazia parziale - che ha estinto un anno e sei mesi della pena
detentiva ancora da espiare - il Capo dello Stato ha tenuto
conto del parere favorevole espresso dal Magistrato di
sorveglianza, del contesto nel quale sono maturati i reati e
delle condizioni familiari della condannata, nonché della
circostanza che Strimbu, prima del passaggio in giudicato della
seconda condanna, stava proficuamente eseguendo la pena
detentiva in affidamento in prova al servizio sociale. Per
effetto del provvedimento del capo dello Stato all'interessata
rimarrà da espiare una pena non superiore a quattro anni di
reclusione, limite che consente al Tribunale di sorveglianza
l'eventuale applicazione dell'istituto dell'affidamento in prova
al servizio sociale (art. 47 dell'ordinamento penitenziario).
(ANSA).
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