Morì in autostrada, la colpa fu solo sua
Al volante della sua Volkswagen Polo lungo l’Autolaghi, andò a sbattere contro un furgone che viaggiava davanti a lui. Stefano Carlomagno, ventiduenne di Castronno, perse il controllo del mezzo, carambolò contro il guardrail e finì quasi sulla corsia di sorpasso, diventando bersaglio di tutte le altre macchine che, transitando, non riuscirono a evitarlo. Era il 6 febbraio 2009. Il ragazzo morì il giorno dopo. La Procura aprì un fascicolo per omicidio colposo, ma nei giorni scorsi il pubblico ministero Francesca Parola ha chiesto l’archiviazione al gip. Perché dietro la tragedia del giovane cuoco Stefano, ucciso dalle auto in corsa in una fredda e piovosa alba invernale, c’era un tasso etilico purtroppo superiore ai limiti tollerati dalla legge. Sei ore dopo l’impatto, il test eseguito dai medici dava ancora il valore di un grammo di alcol per litro di sangue, ossia il doppio del consentito.
© Riproduzione Riservata


