IN TRIBUNALE
Ricette "facili", chieste condanne per quasi 10 anni
Attesa per il 15 luglio la sentenza del processo a medico e postino

Arriverà il 15 luglio la sentenza del processo che a Verbania vede imputati un dipendente delle Poste Italiane e un medico per i reati di corruzione, truffa e false attestazioni. I due erano finiti temporaneamente ai domiciliari nel dicembre del 2023, nell’ambito di un’indagine coordinata dall’allora procuratrice di Verbania Olimpia Bossi.
Secondo l’accusa, il dottore produceva documenti attestanti patologie non vere che il portalettere utilizzava per non recarsi al lavoro. In cambio del rilascio delle certificazioni mediche, secondo la ricostruzione degli inquirenti, il medico avrebbe ottenuto benefit, tra cui passaggi in auto verso l’aeroporto di Malpensa. I fatti si sarebbero svolti nell’arco di un paio di anni, tra il 2022 e il 2023, e nel periodo di assenza dall’impiego il postino avrebbe anche gestito un bar di Verbania, intestato al figlio e frequentato anche dal medico.
Il processo, nel quale Poste Italiane si è costituita parte civile nei confronti del dipendente avanzando una richiesta di circa 18mila euro oltre a presunti danni di immagine, si celebra secondo il rito abbreviato. Nell’udienza di ieri, dopo l’esame dei due imputati, durato circa tre ore, il procuratore di Verbania Alessandro Pepè ha chiesto sei anni per il dipendente delle Poste e tre anni e sei mesi per il medico. Eventuali repliche e la decisione del giudice Rosa Maria Fornelli sono attese tra quattro settimane.
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