LE ESEQUIE
«Signore, dov’eri quel mattino». L’addio a Stefania e Giulia
I funerali e il dolore dopo la strage familiare di Alessandro Maja: folla e commozione. L’omelia “forte” di don Nicola
«Come può accadere che la vita venga sfregiata dal male? Signore dove eri quel mattino?» Sono le domande principali con cui il parroco don Nicola Ippolito ha aperto l’omelia del funerale di Stefania Pivetta 56 anni e Giulia Maja 16 anni ammazzate a martellate da Alessandro Maja, 57 anni marito e padre.
DOLORE E SGOMENTO
Domande per rispondere a dolore e sgomento che non troveranno pace neppure di fronte a risposte giudiziarie come ha rimarcato la guida spirituale. Presenti i famigliari delle vittime, le compagne e i compagni di Giulia, oltre gli amministratori locali, dai sindaci di Samarate e Cassano Magnago al presidente della Provincia Emanuele Antonelli alla vicepresidente del Consiglio regionale Francesca Brianza. In forze massicce anche le forze dell’ordine, i carabinieri della compagnia di Busto Arsizio. «Dobbiamo avere paura anche di noi stessi - ha rimarcato il parroco - si può arrivare a un punto inimmaginabile».
LE PAROLE DEL SINDACO
Conclude don Ippolito: «Stefania e Giulia stanno vedendo Gesù sceso dalla croce. Il Signore non delude e non ritira il progetto di felicita’». Parole che tentano di lenire lo sgomento della comunità. Del resto il sindaco Puricelli ha tuonato: «Giornata difficile, ieri era il tempo del dolore oggi quello della rabbia».
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