IL PROCESSO
«Ti voglio ammazzare». Albanese condannato a Varese
Due anni e quattro mesi per stalking ai danni della ex moglie
«Ti voglio ammazzare, così non vedrai più i tuoi figli. Sei una putt..., vai con tutti». Sono alcune delle frasi che un 52enne albanese avrebbe pronunciato all’indirizzo della ex moglie, che lo ha denunciato nuovamente dopo la prima condanna dell’uomo per maltrattamenti in famiglia. La prima sentenza (due anni e otto mesi di reclusione) è già stata impugnata in appello dal suo difensore, Martina Zanzi. Ma oggi, martedì 5 marzo, è arrivata una seconda condanna: due anni e quattro mesi per lesioni e stalking. Il Tribunale ha infatti riqualificato in atti persecutori il reato di maltrattamenti contestato all’imputato, che dovrà anche risarcire con 4.000 euro l’ex moglie, sua connazionale, e i due figli (parte civile con l’avvocato Barbara Iacovissi).
Secondo l’accusa, anche dopo la fine della relazione l’uomo avrebbe preso di mira la donna, seguendone gli spostamenti e arrivando anche ad aggredirla alla fermata del bus. Tanto che nei suoi confronti era stato emesso il divieto di avvicinamento all’ex moglie e ai bambini, che poteva vedere solo in uno “spazio neutro” alla presenza degli operatori sociali. E neppure in quegli incontri - come confermato dal personale dei servizi sociali - l’uomo riusciva a mantenere la calma, al punto da rovinare il compleanno di un figlio gettando a terra la torta con le candeline. Nel primo processo era invece emerso il caso di una pizza distrutta per dispetto.
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